La lettera di Formisano: "Quanto lavoro può dare lo sport, ecco cosa limita l'Italia. In particolare in Campania..."

22.04.2015
11:50
Redazione

Secondo un recente rapporto della Commissione europea, infatti, «quello dello sport è nell’Unione europea un importante settore economico a pieno titolo, con una quota dell’economia nazionale comparabile a quella dell’agricoltura, della silvicoltura e della pesca combinate. Inoltre, il suo peso pare destinato ad aumentare in futuro. Nel complesso, il settore dello sport produce il 2 per cento del Pil complessivo dell’Ue, mentre l’occupazione complessiva generata dalle attività sportive è di 7,3 milioni di unità, pari al 3,5 per cento dell’occupazione complessiva nell’Ue. Nonostante queste cifre impressionanti, l’impatto economico delle industrie dello sport è spesso sottovalutato, anche in termini di mercato del lavoro». Dire Calcio, in termini di mercato del lavoro, significa parlare di tante e diverse professionalità che in modo integrato concorrono alla riuscita dell’impresa sportiva e al suo sviluppo sul territorio e sul mercato globale. Dalla gestione dell’impianto sportivo, che non significa solo un campo dove giocare o allenarsi, ai centri di formazione per bambini e giovani; dai rapporti con gli sponsor e i partner a quello con i media; dalle professioni sportive più tecniche a quelle del marketing e della comunicazione, oggi strategiche per qualsiasi organizzazione; non ultime quelle legali, gestionali ed economiche. Lo sport e il calcio possono fare da traino anche ad altri settori economici come il turismo. È necessario, però, poter contare su figure lavorative in grado di intercettarne le opportunità di sviluppo e di interazione e integrazione con il tessuto sociale, economico e politico locale. Mentre in altri Paesi europei lo sport inteso come business è un concetto sdoganato da tempo, in Italia e in particolare qui in Campania siamo ancora legati all’immaginario di “gioco”! Questo è il più grande limite in termini di sviluppo, ulteriore, di questo settore che, invece, potrebbe dare lavoro a tanti giovani. Il calcio, la pallacanestro, la pallavolo, il tennis o la ginnastica, le cinque discipline più praticate in Campania secondo l’ultimo rapporto del Coni, danno lavoro stabilmente a circa 45 mila persone attraverso 4.019 società, contribuendo a fare della nostra regione tra le prime a livello nazionale per economia dello sport. In Italia, infatti, lo sport rappresenta l’1,7 per cento del Pil, una percentuale che raddoppia se si tiene conto dell’indotto dei settori economici collegati: i media, innanzitutto, l’abbigliamento, attrezzi e accessori, il merchandising, con un giro d’affari di 25 miliardi di euro, mentre il valore della produzione, direttamente o indirettamente attivato è più del doppio: 53,2 miliardi. L’ultimo terreno di battaglia è il complesso mondo delle console e del mobile (smartphone e tablet), dove negli anni (per il calcio siamo alla 15 stagione) si sono perfezionati accordi tra gli editori di game e altre applicazioni, e le società sportive. Dunque alle nostre società sportive servono e serviranno sempre più professionisti, soprattutto manager, ed esperti in grado di gestire adeguatamente il business legato allo spettacolo offerto dalle squadre e dai tornei a cui esse partecipano. Cogliamo queste opportunità e aiutiamo i nostri giovani a coglierle.

Fonte : Alessandro Formisano - La Repubblica
Notizie Calcio Napoli