Ciro Esposito, la madre: "Abbraccio con Maradona, ecco cosa ci siamo detti. Quel suo regalo illuminò mio figlio"
Napoli e Fiorentina si ritrovano di fronte in Coppa Italia per la prima volta da quella maledetta finale di Roma del 3 maggio 2014, che segnò successivamente la morte di Ciro Esposito. Al Corriere del Mezzogiorno, parla Antonella Leardi: "Sentire solo il nome di questa partita mi tocca particolarmente, il ricordo è ancora molto forte.
Maradona? "Diego mi ha fatto ancora le condoglianze, mi ha augurato che la mia vita possa ritornare felice dopo tanto dolore. Gli ho detto “Dio ti benedica”. Io e la mia famiglia volevamo anche ringraziarlo per quello che aveva fatto per Ciro in quei giorni di speranza. Ricevere la sua maglia in regalo fu per mio figlio uno degli ultimi momenti di gioia. Gli brillarono gli occhi quando Diego gli promise che appena sarebbe stato bene l’avrebbe ospitato a Dubai per quindici giorni. In questo credo ci sia l’opera di Dio. La reazione umana a una tragedia del genere avrebbe potuto aprire a qualcosa di brutto, ma io mi sono affidata al Signore. Così da una disgrazia è nata una risposta d’amore. Questo ha avvicinato la gente. Ha meravigliato le persone e anche me.
De Santis? Quando ti uccidono un figlio, e in un modo così brutale, nulla ti può soddisfare. Io comunque non ho mai voluto vendetta, ho sempre gridato giustizia. Me l’aspettavo e me l’aspetto ancora.
Tifare Napoli? Certamente. Oggi Ciro sarebbe felice di questo Napoli diventato una big. E mio figlio avrebbe seguito anche la squadra azzurra contro il Real Madrid, la sfida degli ottavi di finale di Champions League".