Lucarelli: "A 35 anni ho subito lo stesso infortunio di Insigne, rientrai dopo tre mesi. Nel Napoli c'è il miglior 'riabilitatore' del mondo"
“Ci vogliono almeno 4 mesi per rivedere Insigne in campo”. “No, di mesi ne servono almeno 5”. “Se tutto va bene lo rivedremo solo per le battute finali del campionato”. Nonostante si sia operato ieri, non si conoscono ancora precisamente i tempi di recupero dell’attaccante del Napoli. Però, c’è chi ci ha impiegato soltanto tre mesi (anzi pure meno) per tornare in campo dopo la lesione del legamento crociato del ginocchio destro. Il record man in questione è Cristiano Lucarelli, che oltre al tipo di infortunio, con Insigne ha in comune anche i trascorsi in maglia azzurra. Ed è proprio con la casacca del Napoli addosso che l’attuale allenatore della Pistoiese (Lega Pro) andò ko quattro anni fa. “Era il 16 settembre del 2010 - racconta Lucarelli - mi infortunai nei minuti finali di Napoli-Utrecht (finì 0-0, in campo c’era anche Mertens, che allora difendeva i colori degli olandesi ndr), era la gara d’esordio della fase a gironi dell’Europa League. Come Insigne, il giorno dopo mi feci visitare dal dottor Mariani a Villa Stuart a Roma e mi sottoposi a intervento chirurgico”. Allora aveva 35 anni. In molti dicevano che a quella età, incidenti del genere potevano mettere a rischio il prosieguo della carriera agonistica. E invece... “E invece soltanto 26 giorni dopo l’operazione iniziai a correre, 70 giorni dopo rientrai in gruppo e 88 giorni dopo tornai in campo per gli ottavi di Coppa Italia contro il Bologna”. Incredibile. “Se ce l’ho fatta io, che all’epoca avevo 12 anni più di Insigne e che rispetto all’attaccante di Frattamaggiore avevo una struttura fisica molto più imponente, che comunque presentava più ostacoli sulla strada verso il completo recupero, può riuscirci anche Lorenzo”. Sì, certo. Ma come? “Prima di tutto, Insigne è stato operato come me da Mariani, che è una garanzia. Ha le mani d’oro. E’ il migliore nel suo campo. E poi nel Napoli c’è il miglior ‘riabilitatore’ del mondo, Filippo D’Onofrio. Consiglio all’attaccante di aver fiducia del lavoro svolto da Mariani e di consegnarsi anima e corpo a D’Onofrio, lo rimetterà in piedi in men che non si dica”. Commentando l’infortunio della punta di Frattamaggiore, ieri il medico sociale del Napoli Alfonso De Nicola - che ieri ha accompagnato Insigne a Villa Stuart - ha fatto riferimento al fatto che nel recupero da infortuni come quelli capitati al talento azzurro e a Lucarelli incide molto la componente psicologica. Si guarisce prima nel cervello e poi nell’articolazione. “Sono d’accordo con De Nicola. Io non mi sono mai perso d’animo, ho iniziato il lavoro psicologico da subito e i risultati si sono visti. Sono sempre stato coraggioso, non ho mai avuto paura. Nemmeno quando sono rientrato in campo. La sensazione da gestire non è il timore di farsi male di nuovo, ma un piccolo dolore che dal rientro sul rettangolo di gioco in poi, ti accompagna almeno per altri sei mesi”.