Malagò: "Se la curva dei contagi calerà si potrà partire anche prima del 14 giugno con la serie A. Play off scudetto? Non tutti sono d'accordo"

20.05.2020
08:30
Redazione

Malagò alla Gazzetta dello Sport

Ultimissime Napoli - Giovanni Malagò, presidente del Coni, ha rilasciato alcune dichiarazioni alla Gazzetta dello Sport.

Il modello tedesco sulla quarantena la convince?

"In Germania ci sono leggi diverse, un sistema sanitario diverso. I calciatori non hanno la nostra stessa dinamica giuslavoristica. Stesso discorso per i medici. Le componenti da noi fanno parte tutte del sistema federale, lì no. Un signore cinese o americano in Germania non può comprare il 51 per cento di un club. Non paragoniamo realtà diverse".

La A vorrebbe riprendere il 13 giugno, ma il governo ha bloccato tutto fino al 14...

"Se la curva dei contagi manterrà un indice basso, credo non ci sarà problema a partire un paio di giorni prima".

L’Uefa intanto ha allungato i tempi per le Coppe...

"È sempre il discorso della barca e del mare in tempesta. Devi avere più piani".

Pare che la Figc stia studiando un’ipotesi di playoff e playout...

"Lo leggo, ma mi risulta che non tutti siano d’accordo. Voglio sia chiaro che il Coni ha solo interesse se il calcio, o meglio la Serie A, riesce a risolvere i problemi. Le mie non sono invasioni di campo come qualcuno le ha definite: ho un atteggiamento propositivo, non critico".

Perché in tutto questo tempo non è stato fatto nulla?

"Un piano B avrebbe richiesto di mettere intorno a un tavolo tutti i soggetti coinvolti: la Figc, la Lega di A, il Coni se ci avessero invitato, i calciatori, gli allenatori, gli arbitri, i medici sportivi, magari un rappresentate dell’Uefa, i broadcaster. Tutti in una stanza per trovare soluzioni e accordi in caso fosse impossibile ripartire o fosse necessario fermarsi di nuovo. Classifiche, tagli di stipendi, date, rate di diritti tv. Perché non è stato fatto? Certo è difficile, magari sarebbe servito stare chiusi come in certi vecchi tavoli di concertazione. Ma non saremmo oggi in una situazione dove ogni categoria difende il proprio punto di vista e non ci sono accordi".

Diritti tv: manca l’ultima rata, c’è la minaccia della Lega di andare in tribunale.

"Mi limito a dire che se finisci in tribunale si rischiano tempi lunghissimi e che alla fine restino scontenti tutti. Andare in giudizio è un diritto ma rappresenta una sconfitta del sistema"

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