Mauro: "Il Var ha distrutto l'arbitro, non può giudicare chi è in una sala davanti ai monitor. Con le regole di oggi Maradona segnerebbe a grappoli"

02.10.2021
17:45
Redazione

Mauro al Corriere dello Sport

Serie A - Massimo Mauro ha rilasciato una intervista al Corriere dello Sport: "Il tema non è essere pro o contro la tecnologia. Sarebbe assurdo. Il tema è il ruolo dell’arbitro nel gioco del calcio. Con il Var lo hanno distrutto. Gli hanno tolto la serenità di scendere in campo. Lo hanno espropriato della propria funzione in nome di una oggettività che non esiste. Perché il Var, per quel che riguarda le situazioni di campo, non è oggettivo, non può esserlo. Quindi se devo scegliere tra la soggettività di chi è in campo e quella di chi è dietro una scrivania, preferisco mille volte quella dell’arbitro. L’errore dell’arbitro lo comprendo, l’errore del Var mi fa incazzare molto di più".

Il Var è sempre «una cagata»?

"No, non è una cagata. È giusto utilizzare la tecnologia in quelle situazioni in cui si può tirare una riga e stabilire con certezza se è dentro o fuori: gol/non gol, oppure i fuorigioco. Mi sono piegato persino al ridicolo di un fuorigioco per meno di un centimetro. Ma la partita deve gestirla l’arbitro. Quel che accade in campo, sul terreno di gioco, deve essere giudicato dall’arbitro che è lì e vive le stesse sensazioni di chi è in campo, ha la stessa adrenalina, le stesse pulsioni. L’interpretazione dell’arbitro va tutelata, non indebolita. Così come la sua centralità. Non può giudicare chi è in una sala davanti ai monitor, in un ambiente completamente diverso, asettico".

Sintetizzando: bene il Var per il gol di Turone, ma sull’episodio Ronaldo-Iuliano la decisione spetta sempre all’arbitro.

"Sì. Aggiungo che il Var va bene anche per gli interventi pericolosi, col piede a martello, perché la sicurezza dei calciatori va tutelata. Anche se io ho giocato in un calcio in cui prima di essere ammonito ne dovevi commettere di entrate dure. Il calcio è completamente cambiato, lo so bene. Pensa cosa sarebbe accaduto a Tardelli che entrò su Rivera al fischio d’inizio. Non sto qui a difendere il passato. Con le regole di oggi, Maradona, Zico e Platini segnerebbero gol a grappoli. Persino uno come Laudrup, che ai miei tempi era forte ma non un top player, sarebbe considerato fortissimo. Per me, prima erano nettamente più forti, ma è un altro discorso. Il mondo cambia, è normale, è giusta l’introduzione della tecnologia ma non deve stravolgere il senso del gioco".

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