Michu riparte con più convinzione: sarà lui l'erede di Pandev, a Genova primi segnali di risveglio

02.09.2014
13:30
Bruno Galvan

Può bastare una manciata di minuti per incidere su una partita, per cambiarne la storia. Pochi scampoli per Michu, passato dalla tribuna del San Mames alla panchina di Marassi. Poi l’ingresso in campo al posto di Insigne, a cinque minuti dal novantesimo, per dare manforte a Higuain e per provare portare via i tre punti. E l’impatto dello spagnolo è stato forte, si è immediatamente avvertito. Una grande voglia di fare, di tornare protagonista, dopo un avvio di stagione al di sotto delle aspettative. Un nuovo inizio, dopo un abbrivio balbettante che ha finito per alimentare dubbi e sospetti sulle condizioni del calciatore che lo scorso hanno fatto la spola tra l’infermeria e il terreno di gioco, non riuscendo a confermare l’exploit della precedente annata, fatta di assist e gol. Non è ancora al top, e si vede, ma davanti ci sono oltre dieci giorni per lavorare con serenità e preparare l’appuntamento con il Chievo Verona, prossimo ospite al San Paolo. Pochi dubbi sul valore del giocatore, fortemente voluto da Rafa Benitez: parlano i numeri, le prestazioni e la capacità di fare la differenza in un campionato di gran lunga superiore rispetto a quello italiano. Questione di tempo, poi il Napoli si ritroverà in casa una grande risorsa da poter sfruttare in più parti del campo. Già perché l’asturiano ha dalla sua quella poliedricità che talvolta fa le fortune degli allenatori. Un po’ trequartista, un po’ prima punta, per dare il cambio al Pipita o magari per giocargli accanto. Una soluzione provata a Genova, con risposte assolutamente positive. A conti fatti, Michu sarà il Pandev del nuovo Napoli. Il macedone, dopo tre anni vissuti tra alti e bassi, ha lasciato la truppa azzurra per accasarsi in Turchia, al Galatasaray. Durante il triennio trascorso a Napoli, è stato quasi sempre impiegato da rifinitore o da attaccante, sia con Mazzarri che con Benitez che inoltre, all’inizio dello scorso campionato, provò ad impiegarlo come esterno offensivo, ricavando frutti non eccezionali. La casella lasciata vuota da due giorni sarà occupata proprio dall’ex Swansea, che per conquistare una maglia da titolare dovrà battere la concorrenza spietata di Higuain (titolare inamovibile) e Hamsik (incalzato anche da De Guzman). Senza dimenticare Zapata, tenuto in grandissima considerazione dall’allenatore iberico. Un grado di competitività elevato che testimonia la crescita qualitativa oltreché numerica della rosa, almeno per quel che concerne il settore offensivo. I tanti impegni e la mentalità “aperta” del tecnico, favoriranno una rotazione costante dei calciatori, come già avvenuto lo scorso anno. Spazio per tutti dunque, per tenere salda l’armonia del gruppo e per distribuire scientemente le energie. Prime prove di turn over nella settimana che porterà dalla gara col Chievo alla trasferta di Udine, con in mezzo la sfida di Europa League con lo Sparta Praga. Michu già scalpita.

Fonte : Marotta - Il Roma
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