Minacciarono Alvino in diretta, il GIP dispone il divieto di dimora a Fuorigrotta per tre tifosi: c'è il rischio Daspo

19.07.2018
10:50
Redazione

Violenza privata nei confronti del giornalista Carlo Alvino. Con questa motivazione, il Gip Enrico Campoli ha disposto tre divieti di dimora a Fuorigrotta

Violenza privata nei confronti del giornalista Carlo Alvino. Con questa motivazione, il Gip Enrico Campoli ha disposto tre divieti di dimora a Fuorigrotta per tre sedicenti ultrà del Napoli che il 20 maggio scorso, prima della partita Napoli- Torino, strattonarono e minacciarono Alvino, mentre era in diretta sull’emittente televisiva Tv Luna, costringendolo a interrompere la trasmissione: «Non abbuschi perché... spegni le telecamere e vattene » , gli dissero. Qualche ora dopo, su Facebook, uno degli ultrà, Alberto Mattera, pubblicò un video che lo ritraeva insieme ad Alvino e a un altro tifoso dove si cercava di smorzare i toni: « State montando un caso che non esiste proprio: io e Carlo ci conosciamo da bambini, non mi potevo mai permettere » . Alla domanda del gionalista: « Perché mi hai tirato? » . Mattera rispeva: « Mi volevo far pagare un caffé».

Minacciarono Alvino: divieto di dimora a Fuorigrotta per i tre ultras

Come riportato dall'edizione odierna de La Repubblica, Alvino non ha sporto denuncia, la Procura però ha scelto la linea dura, contestando il reato di violenza privata, procedibile d’ufficio al posto della semplice ipotesi di minacce, e chiedendo per gli indagati il divieto di dimora in tutta città. Il giudice invece, pur ravvisando la violenza privata, ha optato per un provvedimento più lieve, e ha disposto il divieto nel solo quartiere di Fuorigrotta nei confronti di Mattera e altri due indagati, Rocco Capasso e Pasquale Di Gloria. Le indagini sono state condotte dalla Digos e coordinate dai pm Stefano Capuano e Danilo De Simone con il procuratore aggiunto Rosa Volpe. Ma perché Alvino fu preso di mira? L’ipotesi più accreditata è che gli ultrà volessero contestargli un atteggiamento ritenuto accondiscente verso il presidente del Napoli Aurelio de Laurentiis. Ora gli indagati dovranno tenersi alla larga da Fuorigrotta e rischiano pure il Daspo.

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