Mura: "Quando le distrazioni da Champions rischiano di fare ancora più male: Napoli da fantascienza a realtà"
Scrive Gianni Mura nel suo editoriale per La Repubblica: "La testa di Ramos fa la parte della ghigliottina. L’uno- due, quasi in fotocopia, è anche 1-2 e a quel punto il Napoli dovrebbe segnare tre gol in mezzora senza incassarne. Un film di fantascienza. Ma non era fantascienza, era bella realtà, un Napoli padrone del campo. Nessun complesso, nessun timore, un gioco scintillante ed efficacissimo, di fronte al quale il Real può solo chiudersi e sperare che il Napoli non concluda in rete le tantissime azioni profonde che costruisce [...] Il Real ha fatto poco per vincere. Vince perché Sergio Ramos, vecchio filibustiere d’area, porta avanti un Real bruttino, spesso alle corde. Ora nascerà il dibattito sui calci d’angolo: marcare gli avversari a zona, come ha fatto il Napoli, oppure a uomo? L’abilità di Sergio Ramos in situazioni del genere è arcinota. Bisognava marcarlo, anche in due se necessario, e non lasciarlo inzuccare agevolmente. E questo chiama in causa le responsabilità del Napoli, le piccole sbavature che poi pesano come macigni: il secondo angolo è regalato da Ghoulam, che scivola. Se non c’era molto da eccepire sul 3-1 del Bernabeu, perché il Napoli era sparito dalla scena, sulla sconfitta di ieri, che fa male, molto ci sarebbe da dire. La prima, che non vuol essere consolatoria, è che il Napoli a certi livelli ha dimostrato di saperci stare e di avere carattere, cuore, gioco. I giocatori ci hanno creduto, ci hanno provato. Il pubblico, alla fine, li applaude. Ancora una volta il Napoli segna per primo e poi subisce la rimonta. Tra tante belle cose portate in campo ne ha lasciata una fuori: l’attenzione. Nel primo tempo, nell’unica vera azione d’attacco, CR7 aveva colpito un palo. Era un segnale, un avvertimento: anche giocando male, il Real è sempre il Real. La testa di Ramos non impedisce al Napoli di uscire a testa alta. Si esce, ma si cresce anche così".