
'Un Capitano', Totti rivela: "Quella sfuriata a Napoli in hotel di Capello: 'Dove sono le ragazze? Se so' buttate de sotto'"
Nell'autobiografia «Un Capitano» (Rizzoli, pagg. 503, euro 21) Francesco Totti rivela, aiutato dalla bella penna di Paolo Condò,
Nell'autobiografia «Un Capitano» (Rizzoli, pagg. 503, euro 21) Francesco Totti rivela, aiutato dalla bella penna di Paolo Condò, i segreti della carriera e della vita di un campione che sarà per sempre il core de sta città, Roma eterna che non è stata tradita dal Dieci Giallorosso né quando era tra i migliori calciatori al mondo e riceveva offerte da club che vincevano quasi in ogni stagione, dal Real al Milan, né quando decise di chiudere la carriera in quella struggente serata di fine maggio di un anno fa.
TOTTI E LE STORIE NAPOLETANE
Come riporta l'edizione odierna de Il Mattino:
"Tra tante storie c'è quella della vigilia della penultima partita del campionato 2000-2001 che la Roma allenata da Capello, a un passo dallo scudetto, giocò al San Paolo contro il Napoli guidato da Mondonico, invece a un passo dalla retrocessione. Francesco ricorda i 30 gradi di quel weekend di giugno. «Chi non ama l'aria condizionata è costretto ad aprire le finestre sul mare e via Caracciolo (via Partenope in realtà ndr) resta rumorosa fino all'alba». La Roma era in ritiro nell'hotel Royal, de Magistris faceva il magistrato e il lungomare non era stato liberato. C'era confusione fuori e dentro l'hotel: i giocatori, i dirigenti e il furioso Capello, appena scesi dal pullman, incrociarono nel salone gli ospiti di un matrimonio. «Il metodo di Capello - ricorda Totti - prevedeva fin dalla stagione precedente due guardie private al piano in cui dormiva la squadra e nessuno si è mai azzardato a tentare improbabili sotterfugi. Per quanto mi riguarda all'epoca ero single: se fosse accaduto qualcosa, diciassette anni dopo non avrei problemi a dirlo, ormai è scattata la prescrizione. Ma la verità è che non successe niente». Eppure, don Fabio era convinto che qualcosa non quadrasse all'ottavo piano dell'hotel e si diresse sparato verso la camera di Totti. «Dove sono? Dove sono le ragazze?». S'era intrufolata un'avvenente ospite del matrimonio nella stanza del capitano? Capello - ricorda Francesco - ispezionò tutto quello che c'era in 20 metri quadrati, dal bagno all'armadio, guardò anche sotto al letto. «L'unica è che se so' buttate de sotto», disse il capitano a Capello. Che «esce convinto di essere stato ingannato - ricorda nel libro - e ha ragione: solo non da me, bensì dall'autore della soffiata». La domenica il pullman della Roma ci mise cinquanta minuti per raggiungere il San Paolo. «È tutto particolare, compresa la disperazione dei tifosi del Napoli: se noi vinciamo loro retrocedono»".