
Niente bibite all'esterno del Maradona: la reazione dei commercianti di Fuorigrotta
Ultime notizie Napoli - Adesso è ufficiale, perché Palazzo San Giacomo ha infatti riproposto, con un’ordinanza sindacale del 21 agosto scorso, «il divieto di vendita di bevande in bottiglie, lattine, contenitori di vetro, plastica rigida, tetrapak o qualsiasi altro materiale, da tre ore prima dell’inizio del singolo incontro del campionato di Serie A 2023/2024 e fino a due ore dopo la fine della singola partita» che gli azzurri disputeranno al Diego Armando Maradona di Fuorigrotta.
L’ordinanza non si riferisce solo al consumo e alla commercializzazione delle bevande all’interno dello stadio ma anche «presso tutti gli esercizi pubblici e commerciali», per un’area molto vasta che comprende via Cinthia, via Leopardi, via Doria, viale Augusto, via Cesare, via Campagna, via Diocleziano, viale Kennedy, Piazzale Tecchio, Largo Matteuci e Barsanti, via Claudio, via Marconi e via Terracina.
Dunque bar e ristoranti della zona vicina al Maradona non potranno vendere neanche le bottigliette d’acqua. Qual è stata la loro reazione? Ce lo racconta l'edizione odierna del Corriere del Mezzogiorno:
«Non sappiamo proprio nulla» dice il proprietario del bar Bellone di Piazzale Tecchio che poi domanda sorpreso e incredulo: «ma quindi non si possono vendere neanche la Coca Cola, l’acqua…? Cosi ci creano un problema bello grosso».
Sembrano essere stati presi alla sprovvista un po’ tutti gli esercenti dell’area che ripetono con stupore «non ne sapevamo nulla». L’ordinanza, seppure fotocopia, un po’ di caos lo sta creando e, se davvero si deciderà di farla rispettare, sarà un problema concreto per i tanti baristi, ristoratori e negozi alimentari dell’area interessata.
L’ordinanza di palazzo San Giacomo è un unicum a livello nazionale. Negli altri stadi, dal San Siro di Milano all’Olimpico di Roma, sono vietate le bevande alcoliche e i packaging in vetro, solo a Mantova si ritrova un divieto netto come quello scelto per Fuorigrotta.