Omicidio Ciro Esposito, pronto il ricorso in Appello di De Santis: tre elementi rendono meno granitica la ricostruzione dei pm

25.05.2016
09:00
Redazione

La Gazzetta dello Sport analizza nel dettaglio la condanna di Daniele de Santis per l'omicidio di Ciro Esposito e prova a disegnare i punti fondamentali del ricorso in Appello che la difesa di Gastone presenterà a breve: "I pm Eugenio Albamonte e Antonino Di Maio possono ritenersi comunque molto soddisfatti. La condanna a 26 anni è senza precedenti nella storia dei delitti da stadio. E il riconoscimento delle aggravanti tiene in piedi i due pilastri su cui si reggeva l’impianto accusatorio, come dimostrerà tra un paio di mesi la pubblicazione della sentenza. Il primo: seppure senza premeditazione (non conosceva la vittima) e pur non prevedendo nei dettagli come sarebbe andata a finire, De Santis si è presentato sulla scena del crimine con una pistola, perciò aveva messo in conto di poter uccidere. Il secondo: l’aggressione subita dai tifosi del Napoli, almeno nella parte più violenta, è avvenuta dopo gli spari, non prima come ha sostenuto la difesa durante il processo, puntando alla legittima difesa. Motivo per cui Alfonso Esposito e Gennaro Fioretti, i compagni di Ciro piombati su Gastone un istante dopo l’amico, sono stati condannati a 8 mesi (con pena sospesa) per rissa e lesioni. Il che conferma la sensazione, maturata nel corso del processo, che il gruppo di Ciro non abbia solo voluto salvare il pullman assaltato da De Santis, ma ne abbia approfittato per dargli una lezione. E infatti il riconoscimento delle attenuanti generiche, essendo De Santis un pluripregiudicato, fa pensare che qualche passaggio della ricostruzione fatta dai pm sia meno granitico di altri. Le ferite, la pozza di sangue, la rottura della gamba: elementi con cui la difesa di De Santis incentrerà l’Appello"

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