Pancaro: "Ancelotti crea empatia con i calciatori, il Napoli compri dei campioni per competere con la Juve"

09.07.2018
17:20
Redazione

Giuseppe Pancaro, che ha giocato nel Milan di Ancelotti vincendo uno scudetto e disputando una finale di Champions League persa contro il Liverpool nell’incredibile

Giuseppe Pancaro, che ha giocato nel Milan di Ancelotti vincendo uno scudetto e disputando una finale di Champions League persa contro il Liverpool nell’incredibile notte di Istanbul, ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni del Corriere del Mezzogiorno:

Due stagioni al Milan con Ancelotti, che ricordo hai di quell’esperienza?
«Bellissimo, Carlo crea un’empatia molto forte con i suoi calciatori. Trasmette sicurezza, serenità, stima e affetto, è uno dei migliori allenatori che abbia mai avuto. Sono passati tanti anni, è una persona molto intelligente e aperta, nel corso delle stagioni si sarà anche aggiornato esprimendo sempre un calcio propositivo».

Con lui hai vinto uno scudetto ma anche vissuto la rimonta del Liverpool nella finale di Champions League del 2005. Quale fu la reazione di Ancelotti in quella serata amara?
«Fu una grandissima batosta ma anche in un momento di delusione Ancelotti si comportò da persona genuina, equilibrata, lui agisce come un padre di famiglia. Nel rapporto col gruppo mantiene le qualità caratteriali che mette in mostra fuori dal campo».

Oggi inizia sul campo la sua avventura al Napoli. Che sfida sarà per Ancelotti abituato a gestire rose di grandissimo spessore internazionale?
«Non sarà una sfida semplice per lui, non basta il solo Ancelotti per colmare il gap con la Juventus, servono due-tre innesti importanti, dei campioni. Carlo poi nella gestione dei campioni è tra i migliori al mondo».

Come si comporterà con l’eredità di Sarri che, oltre agli ottimi risultati, ha lasciato anche una filosofia di calcio con cui sono stati valorizzati tanti interpreti?
«La premessa è che Sarri ha realizzato un lavoro straordinario ma Ancelotti non avrà problemi, i giocatori lo accoglieranno molto bene, porterà una mentalità vincente, parliamo di uno degli allenatori che ha vinto di più al mondo. Non credo che stravolgerà quanto fatto da Sarri, anzi lo sfrutterà aggiungendo le sue esperienze. Carlo non è legato ad un’idea di calcio, non parte da una filosofia precostituita, s’adatta all’organico a sua disposizione».

Ancelotti negli anni si è fatto apprezzare per la duttilità nei sistemi di gioco a livello offensivo. Come pensi che si comporterà a Napoli?
«Studierà gli interpreti e si comporterà di conseguenza, le sue squadre hanno di solito avuto un centravanti strutturato ma non mi sorprenderei di vedere Mertens attaccante centrale, visto il rendimento avuto in questo ruolo nelle ultime due stagioni».

Sembra che Ancelotti pensi di arretrare il raggio d’azione di Hamsik, portandolo davanti alla difesa. Credi che sia una scelta giusta?
«Non penso che abbia le caratteristiche adatte, però, se Ancelotti deciderà di realizzare questo cambiamento bisogna fidarsi, vuol dire che Hamsik possa migliorare il suo rendimento davanti alla difesa. Parliamo dell’allenatore che ha inventato Pirlo nel ruolo di regista e Di Maria in quello di mezzala».

Oggi inizia la preparazione estiva, che tipo di lavoro imposterà Ancelotti?
«Imposterà un lavoro misto tra attività a secco e col pallone, a differenza di Sarri, che faceva esercitare la squadra su dei concetti tattici molto rigidi, Ancelotti s’impegnerà soprattutto sulla ricerca delle situazioni, rispetto a Sarri lascerà più libertà d’interpretazione ai calciatori. Per esempio, riguardo alla fase difensiva, con Sarri l’unico riferimento era la palla, con Ancelotti sarà anche l’uomo».

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