Pro e contro, il gioco del Napoli è il più invidiato ma c'è una caratteristoca che 'limita' Sarri
Il rapporto tra Aurelio De Laurentiis e Maurizio Sarri comincia ad avere crepe, ma in ogni vita insieme che si rispetti ci sono delle scelte e dei pro e dei contro che Il Corriere del Mezzogiorno prova ad evidenziare nel loro legame: Sarri ha dato il gioco più bello degli ultimi anni al Napoli, invidiato ovunque e mai eguagliato da nessuno: "E’ rimasto senza Higuain, ha subito l’infortunio di Milik, si è ritrovato con Gabbiadini centravanti che non vede in quel ruolo e del quale ha dovuto comunque fare a meno per squalifica. Sarri si è «inventato» il tridente leggero con Mertens falso nove. I gol sono diminuti, ma era inevitabile. Poi gli errori individuali e anche un po’ di sfortuna. E’ il Napoli peggiore (come punti dopo 12 giornate) degli ultimi anni, ma Sarri ha dato un’identità alla squadra e un gioco che proprio negli ultimi anni non aveva mai avuto". Ma al tempo stesso, il tecnico azzurro ha difficoltà nel cambiare la gara in corsa: "Un maestro di calcio quale Sarri è definito da gran parte della critica, dovrebbe operare correttivi in corsa in conseguenza dell’andamento della gara. La ripetitività delle sostituzioni evidentemente non giova. Sarri non fa mai cambi tra il primo e il secondo tempo; sostituisce solo a partire dal quarto d’ora del secondo tempo; cambia sempre la punta con la punta, l’esterno di centrocampo con l’esterno di centrocampo, il difensore centrale con il difensore centrale all’interno della cornice predefinita del 4-3-3".