Rafael responsabile sul goal del pareggio, evidenti problemi di personalità in alcuni elementi

20.10.2014
14:40
Redazione

Lo stadio di San Siro come un cinema. La proiezione è cominciata intorno alle 22. Ultimo spettacolo prima del fischio finale, ma di spettacolare si è visto ben poco. Sugli schermi del “Meazza” è stato proiettato il solito film horror girato da Benitez. Il titolo è “La difesa che non c’è”. Quando i tatticismi dettati dalla paura di non perdere sono caduti, Inter e Napoli hanno cominciato a giocare dandosele di santa ragione. E mentre nel Napoli Callejon giocava per tutti gli attaccanti la difesa si preparava ai soliti “numeri” che si sono visti in questo inizio di stagione. Quando si viaggiava sullo 0-0 c’era un equilibrio tutto sommato ordinato, nonostante una certa supremazia dell’Inter. Ma quando i nerazzurri hanno cercato il gol sono arrivati i “regali” dalla difesa azzurra. Sbaglia Inler nel pareggio di Guarin, dimenticandosi completamente del colombiano e lasciandolo battere tranquillamente in porta. Altra amnesia nel secondo gol, ancora con la difesa piazzata. Stavolta è Rafael che non arriva su una palla ben piazzata da Hernanes di testa, ma che era comunque prendibile perché sul palo più vicino al portiere. Il brasiliano svetta tra le belle statuine della difesa del Napoli (nessuno salta) e il portiere non ci arriva. Ed è inutile dire che sul primo gol la difesa non c’entra. Guarin è “scappato” a Inler, ma il discorso non cambia: la difesa è anche quando si fanno i movimenti e i blocchi sui calci piazzati. Amnesie di situazioni che vengono provate in allenamento. Inler aveva il suo uomo e si lascia “attrarre” dalla palla, lasciando perdere l’avversario. Grave colpa, anche se lui non è un difensore. Problemi di personalità probabilmente, che in alcuni elementi della squadra azzurra si palesa con evidenza. Il pareggio a San Siro ci poteva stare, su questo non ci sono dubbi, e probabilmente il risultato va bene all’allenatore. La Sampdoria ha pareggiato, e la distanza dal terzo posto è rimasta la stessa. L’Inter resta tenuta a bada, ma per il podio di bronzo spuntano altre pretendenti (la Lazio ha scavalcato il Napoli) e il Milan si sta facendo sotto, con ambizioni forse anche superiori al terzo posto. Il Napoli si ritrova a proseguire la sua scia positiva, ma i gol subiti sono troppi e il rendimento difensivo non è quello di una grande squadra, tutt’altro. Dare la colpa ai singoli è limitante, in quanto il problema è probabilmente anche psicologico. A Benitez il compito di lavorare (ancora) su questi errori. Aspettando magari qualche rinforzo.

Fonte : Giovanni Scotto - Il Roma
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