"Ragazzi, sappiamo bene cosa ci sta accadendo, ma dobbiamo uscirne!". Benitez prova a 'riacciuffare' lo spogliatoio. Adesso non importa distribuire le colpe

16.09.2014
09:40
Redazione

«Ragazzi, coraggio: io so quello che sta succedendo e lo sapete anche voi, ma dobbiamo uscirne». Come riporta l'edizione odierna del Corriere dello Sport, la domenica è una giornataccia per provare a tuffarsi tra le pieghe e i programmi non cambiano per una sconfitta, non secondo il codice-Benitez, che è uomo tutto d’un pezzo, poco incline all’isterismo, votato alle riflessioni ed a principi rispettosi di quei ragazzi che sono però già uomini ed ai quali non si nega certo il riposo già annunciato per una sconfitta: un anno fa, di questi tempi, la strategia fu identica e il percorso, che stavolta è accidentato, introduceva alla «luna di miele». Il martedì è (nell’agenda attuale) destinato al dialogo - alla chiacchierata - e stavolta Benitez riparte dai concetti già espressi: resettare il passato è un impegno collettivo, per riuscire a concedersi il futuro; e poi ragionare da gruppo, non da solisti, afferrare le partite e tenerle incollate alla squadra e non ad una generosa tendenza a personalizzare le giocate, come tentato da Mertens in quel confuso rush finale così diverso da Marassi. Parliamone e però attraverso una premessa: mica per cercare un capro espiatorio, o un colpevole, ma un’analisi a tutto campo che mira a restituire al Napoli la sua natura e almeno il sorriso. 

 

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