Carlo Ancelotti, allenatore del Napoli, e Edy Reja
Carlo Ancelotti, allenatore del Napoli, e Edy Reja

Reja: "Ancelotti deve fermarsi con i cori razzisti! De Laurentiis mi chiede sempre se voglio tornare al Napoli con un altro ruolo. Juve imprendibile, su Fabián..."

16.01.2019
09:40
Redazione

Edy Reja, ex allenatore di Napzoli e Lazio, ha rilasciato un'intervista al Corriere dello Sport. Buongiorno Edy, domenica sarà ospite al San

Edy Reja, ex allenatore di Napoli e Lazio, ha rilasciato un'intervista al Corriere dello Sport.

Buongiorno Edy, domenica sarà ospite al San Paolo? 

«Sì, è probabile, all’80 per cento ci sarò, sarà una partita bella da vedere. Mancano Koulibaly, Insigne, Allan e forse Hamsik. Sarà un po’ dura per il Napoli, considerando la forza della Lazio, soprattutto a centrocampo. Sarebbe stato bello vedere le due squadre al completo». 

Cosa manca al Napoli per raggiungere la Juve? 

«Il Napoli sta facendo il campionato giusto. La Juve è imprendibile, ha pareggiato due partite e ha vinto tutte le altre. Avevo dei dubbi, dopo Sarri pensavo che Ancelotti incontrasse qualche difficoltà. E’ entrato subito in sintonia con il gruppo, la squadra lo segue, è stato molto bravo. Non era facile cambiare mentalità e modo di giocare in così poco tempo, è stato un fuoriclasse da questo punto di vista». 

A proposito dei cori razzisti, ha ragione Ancelotti? Sarebbe giusto fermarsi? Che ne pensa? 

«Sì, sicuramente. C’è bisogno di un’azione forte. Non puoi ritirare la squadra, esistono gli organi preposti per decidere, ma è ora di finirla. Ha ragione Carlo. E’ stato bravo dopo la partita con l’Inter a parlare con la sua pacatezza, ha spiegato come stanno le cose». 

E’ stato bravo De Laurentiis a portarlo a Napoli. 

«Non sbaglia un tecnico da quando fa il presidente. Io ci sono stato cinque anni, c’è stata la parentesi sfortunata di Donadoni ma la squadra era in allestimento. Ha scelto Mazzarri, poi Benitez, Sarri e adesso Ancelotti. Sempre scelte azzeccate. Ha delle intuizioni straordinarie, non so come gli sia venuto in mente, io pensavo ad altri. E’ stata una piacevole sorpresa, forse mirava a continuare in Europa la strada tracciata da Benitez e Sarri. Ci sta riuscendo in pieno. De Laurentiis è uno geniale, dal punto di vista amministrativo in 14 anni ha coniugato i risultati e il bilancio in attivo». 

Le piace Fabian Ruiz? 

«Sta facendo bene, grande giocatore. Come passo non è un mostro di rapidità, ma ha visione di gioco e tempi, dal punto di vista tecnico è formidabile. Un centrocampista completo. Credo domenica giocherà da mediano. Ancelotti sarà costretto ad abbassarlo. Sarà interessante vedere il 4-4-2 contro il 3-5-2 nelle zone laterali, la Lazio in mezzo potrebbe avere superiorità e cercare vantaggi dagli inserimenti». 

Chi può essere domenica il giocatore decisivo per il Napoli? 

«Davanti. Milik fa i gol, Mertens inventa la giocata, ma il Napoli dovrà giocare da collettivo, senza risolverla in modo individuale». 

Sicuro di non voler tornare in panchina? 

«No, in Italia no. Ho deciso, resto al di fuori. Con De Laurentiis ho un ottimo rapporto, mi chiede sempre se voglio tornare in società con un altro ruolo, abbiamo parlato del settore giovanile, c’è stato il discorso del Bari. Ma va bene così. Largo ai giovani».

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