Repubblica, Corbo attacca: "Basta comunicati ecumenici di De Laurentiis, rifletta Reina con i suoi tweet e Sarri ritrovi la serenità!"

26.02.2017
10:15
Redazione

Nel suo edioriale su la Repubblica, Antonio Corbo ha toccato vari argomenti relativi alla partita di ieri sera persa 2-0 contro l'Atalanta. A partire dall'ultimo periodo di mancata serenità che circonda il mondo Napoli. 

Meritano rispetto la logica e la quarta sconfitta, così scabrosa da non concedere altro spazio alle polemiche. Si fermi il presidente con i suoi comunicati ecumenici tra calcio e politica, rifletta Reina che con il tweet di Verona si espose nel rispondere a De Laurentiis in nome e per conto della squadra schierata in foto, basta fare gli offesi se si perde male a Madrid e peggio ieri. Ritrovi la serenità anche Sarri spiegando magari a se stesso perché soccombe alle alchimie tattiche di Gasperini. Il Napoli è nel mezzo di un ciclo terribile: basta livori e messaggi criptati, nessuno può vincere con artifici, scatti d’ira, obliqui silenzi. Basta Piedigrotta.

Chi pensa a Rog fa peccato? Può reagire il Napoli con la sua catena di sinistra, ma Hamsik vive nel dubbio, difendere o attaccare, neanche lui lo sa bene; Insigne nel primo tempo si moltiplica, impreciso ma molto generoso contro Toloi, non lancia segnali Mertens, confermato nell’attacco superleggero. Una decisione corretta ma non fortunata: perché il terreno pesante non si addice a un virtuoso scattista. Né lo agevola la bene organizzata difesa dell’Atalanta: manda in gol proprio il suo centrale Caldara, in una azione ormai classica. Il Napoli prende gol sempre da qualche avversario libero. Ancora Caldara, scambiando sulla destra con l’inarrestabile Spinazzola raddoppia nella ripresa. Da rilevare: quando? Secondo gol ad un Napoli in superiorità numerica, espulso Kessiè.
 

Qui manca la capacità di imporre una razionale supremazia. Come gettare via le carte e affondare nello sconforto: il Napoli che fa del gioco la sua migliore risorsa si affida ora al caso. Ritira Hamsik, più esperto e non certo peggiore di Zielinski, per infilare la quarta punta, Milik. Subito dopo Pavolettiper Insigne. Ma il Napoli che deve i bagliori della stagione ai suoi giganteschi nani d’attacco quale meccanismo conosce ed innesta per servire le due torri? Tocca a Sarri studiare i dissesti e alla Juve esaminare martedì in Coppa Italia le soluzioni che l’allenatore avrà trovato.

 

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