Repubblica, Corbo: "Zurigo avversario modesto ed involuto, troppo facile. Continua il silenzio di Insigne, Mertens e Milik"

22.02.2019
12:50
Redazione

Antonio Corbo ha commentato il match Napoli-Zurigo nel suo consueto editoriale su Repubblica:

L’Europa League per il Napoli comincia oggi.
Troppo facile piantare lo Zurigo nei sedicesimi. Un avversario così modesto e involuto fu solo un dono del sorteggio alla rivelazione del girone più duro, che spettacolo il Napoli di Champions. Testa a testa con Liverpool e Paris Saint Germain mentre teneva in ansia anche la Juventus. Un autunno ruggente da ricordare. Quel Napoli non si è poi spento nella delusione, l’ingiusta eliminazione gli ha tolto prepotenza e allegria, appannando l’estro dei suoi bomber.
Cinque reti allo Zurigo e appena una subita portano il Napoli negli ottavi, dove si misurerà con club di autentica dimensione internazionale. Solo accelerando in serie A potrà superare anche le prossime partite, avanzando in parallelo verso la finale della seconda coppa europea, terzo ed ultimo obiettivo possibile di una stagione di grande dignità ma scarsa luce.
I nomi di Verdi e Ounas aprono al futuro. Dicono abbastanza.

In negativo, che prosegue il silenzio di Insigne, Mertens e Milik. In positivo, confermano però che il Napoli non brucia nessuno, ha energie sempre fresche, ampia riserva di potenza. Noiosa l’attesa di 43 minuti per il primo gol, ma è interessante che siano stati i due mediani esterni ad occupare la scena. Piombano in area, Ounas manda una parabola morbida verso sinistra, dove Verdi controlla con la sicurezza di chi non si perdona errori. Di Ounas la replica nel secondo tempo.
Bravi ragazzi. Per loro due Ancelotti ha sfidato i pregiudizi: esterni di centrocampo. Modulo sbilanciato e temerario perché entrambi incidono negli ultimi trenta-quaranta metri, non hanno certo i rientri profondi di Callejòn e Zielinski, provato ieri al centro del gioco. Ma Ancelotti sa come bilanciare. Ounas e Verdi sono elementi di sicura vivacità, pungenti e imprevedibili per una difesa che si aspettava Mertens e Insigne.
Proprio i due che si defilano, offrendosi spesso come raccordo. Insigne si vede molte volte a sinistra, sulla trequarti, per lanciare diagonali verso gli inattesi Verdi e Ounas, così Mertens non ancora lucidissimo inventa qualche mulinello sul centro-destra.
Ma lo Zurigo è solo un animoso spettatore, peraltro schierato in modulo indefinibile. Restituito alla difesa Umaru Bangura, dopo l’insuccesso come vertice basso del centrocampo a Zurigo, gli svizzeri si raccolgono a centrocampo, senza mai utilizzare fino in fondo le fasce.
Neanche Hysaj lo fa, ma non può perché avanti non c’è Callejòn pronto a scalare. Si spiega perché Malcuit gioca quando in campo c’è lo spagnolo: bilancia la sua esuberanza. Stesso concetto al centro: assente Fabiàn Ruiz si spostato in mezzo Zielinski, a sua volta compensato da un mediano-sentinella, Diawara.
Sventato ogni possibile rischio, sul 2-0 il Napoli prova un altro assetto: il doppio play, con Allan accanto a Diawara, in un 4-2-3-1.
Con Milik prima punta e Verdi al centro del terzetto offensivo, alle spalle del bomber polacco. Un test dopo l’altro. Milik appare più determinato, la fortuita deviazione del portiere su una proposta dalla destra di Mertens e Insigne gli ruba il gol che disperatamente cerca.

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