
Repubblica - De Laurentiis fa crescere il brand Napoli, affari record per i 100 anni del club
L'edizione di Repubblica analizza la crescita del Napoli di ADL:
Gli piace definirsi un visionario e da quando il core business della sua attività è diventato il calcio, nell’estate del 2004, gli è capitato in effetti più di una volta di trovarsi un passo avanti, rispetto alla concorrenza. Aurelio De Laurentiis fu infatti tra i primi a intuire le potenzialità dello stadio virtuale e negli anni successivi i fatti gli hanno dato ragione, visto che i proventi garantiti dalla cessione dei diritti televisivi sono diventati la principale fonte di entrata per i club, in particolare quelli italiani. Un’altra intuizione del presidente è stata l’autoproduzione delle maglie e di tutti i prodotti ufficiali, con la coraggiosa e col senno di poi molto indovinata rinuncia al supporto di uno sponsor tecnico. Ma il suo vero cavallo di battaglia, anche se inizialmente sfruttato poco e solamente con il tempo rivelatosi un altro colpo da maestro, è l’acquisizione in esclusiva dei diritti d’immagine dei suoi giocatori, estesa nei voluminosi contratti imposti ai tesserati azzurri.
« È una prassi che ho mutuato dal cinema», ha spiegato al proposito il produttore cinematografico. Le plusvalenze non bastano più e per tenere il passo dei top club il Napoli ha bisogno di ingegnarsi, in attesa che De Laurentiis patrimonializzi la sua società investendo anche nelle strutture: stadio e centro sportivo. Ma intanto grazie al secondo scudetto vola il merchandising azzurro, con le lunghissime file di turisti davanti agli store ufficiali. Magliette e non solo.
Già una settimana prima della conquista matematica del tricolore il presidente aveva infatti depositato la registrazione del marchio “McFratm” per ben nove categorie merceologiche: costumi, palloni,scarpe, macchinette del caffè, biancheria intima, bicchieri da birra, zaini, astucci, quaderni e persino prodotti alimentari. Un progetto nuovo e ambizioso per fare dello scozzese Scott McTominay ( eletto miglior giocatore della serie A) un eroe calcistico e vero un fenomeno fuori dal campo a 360 gradi.
L’immagine del calciatore scozzese piace davvero molto alla gente e in casa azzurra sono pronti a sfruttarla come una miniera. Idem per Kevin De Bruyne, messo nel mirino pure per la sua bravura e pure per la sua popolarità internazionale. Per la valorizzazione del brand c’è al lavoro un pool, guidato dalla figlia del patron Valentina e dal manager Tommaso Bianchini, figlio dell’allenatore di basket Valerio. Grazie al loro lavoro negli ultimi anni il fatturato del Napoli si è triplicato. Ma dietro l’angolo c’è un’altra stagione che per De Laurentiis può diventare d’oro: quella del centenario del Napoli, che sarà festeggiato il 1 agosto 2026. Il ritorno in Champions è il volano per varcare i confini nazionali e aumentare il numero di tifosi azzurri nel mondo, stimato dal presidente in 80 milioni.