Repubblica: "Delitto Ciro Esposito, il silenzio della Curva Sud dopo la condanna di De Santis"

26.05.2016
01:00
Redazione

«Ventisei anni è una condanna eccessiva». Non una parola di più. A poche ore dalla lettura della sentenza di primo grado che ha condannato Daniele De Santis per l’omicidio di Ciro Esposito c’è poca voglia di parlare tra i romanisti. Tacciono i social, forse compariranno altri gli striscioni di solidarietà sui muri di Roma: opera di quella fetta di tifoseria che non ha mai preso le distanze da De Santis. «La morte non ha colori, ma la Sud rimarrà sempre al fianco di un suo figlio», recitava un comunicato diffuso in rete il 1 luglio 2014, una settimana dopo la scomparsa del tifoso napoletano ferito dai colpi di pistola esplosi proprio da De Sanctis il 3 maggio, nel pre partita della finale di Coppa Italia, Napoli- Fiorentina. Del resto Ciro era ancora vivo quando le frange ultrà più vicine a De Santis decisero di far capire subito da che parte stavano. «Daje Daniè», recitavano due striscioni esposti durante Roma-Juventus dell’11 maggio. Uno dei due messaggi era corredato da un fascio littorio, a rimarcare l’appartenenza politica del «camerata» cresciuto nella sezione di via Ottaviano. La maggioranza dei tifosi romanisti però non ha mai condiviso, stringendosi piuttosto alla famiglia Esposito. Un gruppo di ultrà raggiunse persino Scampia per consegnare una lettera alla madre.

Fonte : Repubblica
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