Repubblica - L'offerta dei Citizens non è ancora arrivata. Benitez resta l'obiettivo primario di De Laurentiis e Bigon
Le fiches sono tutte sul tavolo. Niente calcoli, la strategia è semplice ma crudele. Otto partite per indirizzare la stagione. Dentro o fuori. Ventisette giorni da vivere in apnea. Il Napoli non ha alternative: ogni gara va affrontata al massimo per tenere vivo il sogno di un triplete dai riflessi azzurri che ha scricchiolato soprattutto in campionato. Due punti nelle ultime quattro partite e la zona Champions si è allontanata: cinque lunghezze da recuperare nei confronti della Lazio, quindi non si può più gestire. Bisognerà affondare il piede sull’acceleratore già sabato all’Olimpico contro la Roma nello scontro diretto per riagganciare il treno del terzo posto, pietra miliare del progetto. La partecipazione ai gironi di Champions garantisce milioni, appeal sul mercato e un messaggio ai tanti campioni, Higuain su tutti, sulle ambizioni della società.
Il Napoli dovrà accorciare le distanze da Roma e Lazio – che ha fatto saltare il banco finora con sei successi consecutivi – ma allo stesso punto distanziare Sampdoria (attualmente quarta) e Fiorentina che non mollano. Il copione di Benitez è accidentato: la sua squadra, assieme ai viola di Montella, è quella che giocherà di più. Lazio (6 gare), ma soprattutto Roma e Sampdoria (5) avranno il vantaggio di una maggiore freschezza considerando che potranno concentrarsi soltanto sul campionato. Il Napoli no e per questo dovrà gestire al meglio l’organico.
Il rientro di quattro potenziali titolari, Insigne, Zuniga, Gargano e Strinic, è un’iniezione importante perché consentirà a Benitez di avere più alternative in ruoli chiave. Solo così sarà possibile riempire la bacheca con altri titoli: la finale di Coppa Italia è ad un passo. L’1-1 all’andata contro la Lazio è un biglietto da vire sita beneaugurante in vista del match decisivo al San Paolo, in programma mercoledì 8. A Benitez piacerebbe bissare il successo della scorsa edizione.
Anche l’Europa League è un traguardo prestigioso: i quarti di finale, conquistati dopo 26 anni, non bastano ad un gruppo che si esalta di più nelle partite secche, come ha dimostrato a Doha con la Juventus. L’incrocio con il Wolfsburg è decisivo: se il Napoli dovesse eliminare i tedeschi, farebbe il pieno di fiducia e l’atto conclusivo, in programma a Varsavia, si avvicinerebbe. Il trofeo, tra l’altro, regala la Champions. L’appuntamento fa gola ai tanti big dello spogliatoio, alla ricerca della continuità di rendimento. I buoni propositi sono naufragati per i soliti problemi di approccio contro le piccole, il vero tallone d’Achille del Napoli che invece difficilmente fallisce nei match di cartello. Una piccola consolazione, dunque, c’è.
Il ciclo terribile di aprile fa rima con sfide di alto livello. Gli unici avversari alla portata sono il Cagliari, che arriverà tra le due gare di Europa League, e l’Empoli nel posticipo di giovedì 30 aprile. In quella occasione, l’orizzonte del Napoli sarà più chiaro, sia dal punto di vista dei risultati che per quanto riguarda Rafa Benitez.
Il tempo sta per scadere: lo spagnolo dovrà comunicare le sue decisioni in merito al suo contratto in scadenza a giugno. Il presidente Aurelio De Laurentiis e il direttore sportivo, Riccardo Bigon, lo hanno messo in cima alla lista delle preferenze e lo spagnolo si sta confrontando con la sua famiglia che per lui – come ribadisce Pepe Reina, uno dei suoi fedelissimi – ha la priorità. Ma un’offerta concreta dal Manchester City, per rientrare in Premier, non c’è ancora. Se ne riparlerà presto.