Repubblica - Mediapro fa un passo indietro, continuano i dubbi sui diritti Tv: "Blocchiamo i pagamenti"

20.03.2018
22:50
Redazione

Come riportato dall'edizione odierna de La Repubblica, Mediapro, a sorpresa, fa un passo di lato. Nel giorno dell’incoronazione di Gaetano Micciché

Come riportato dall'edizione odierna de La Repubblica, Mediapro, a sorpresa, fa un passo di lato. Nel giorno dell’incoronazione di Gaetano Micciché alla presidenza della Lega, una lettera firmata da “ Mediapro italia srl” gela il sangue nelle vene dei presidenti, aprendo uno scenario da armageddon in seno alla Confindustria del pallone, proprio quando, tra nuovo statuto e nomina del presidente, la situazione sembrava decisamente migliorare.

Nel documento, Mediapro chiede infatti di «sospendere i termini» del pagamento di quanto offerto (un miliardo, cinquanta milioni e mille euro). Motivazione? Nella delibera Antitrust del 14 marzo, l’autorità delimitava il campo d’azione di Mediapro circa due temi che gli spagnoli, evidentemente, considerano cruciali: quello della composizione finale dei pacchetti da rivendere ai broadcasters; e quello relativo alla pubblicità nei medesimi pacchetti. « Prima di pagare, vorremmo chiarire», fanno sapere oggi gli spagnoli.

Ma cosa è successo? Perché questa improvvisa richiesta? Le teorie in assemblea sono le più varie. La più gettonata è quella che parla di una strategia: Mediapro ha sempre dichiarato che il suo vero obbiettivo è quello di fare il canale di Lega, da subito; e di considerare “ un’ipotesi subordinata” quella del semplice intermediario ( ruolo al quale invece la vincola la delibera Antitrust). La strategia sarebbe dunque quella di affamare il calcio italiano per “costringere” i presidenti a ripiegare sul Canale. E questo spiegherebbe il perché della richiesta di un incontro urgente con cui si chiude la missiva.

Un’altra teoria vuole invece che Mediapro - che la prossima settimana incontrerà Unicredit e Intesa - non ha ancora trovato i soldi per la fideiussione da 1,3 miliardi che deve essere presentata entro il 6 aprile. Per questo Giovanni Malagò sta valutando con crescente attenzione la lettera inviatagli da Sky all’inizio di marzo nella quale l’emittente satellitare faceva sapere di essere certa che, con una nuova asta, stavolta non per piattaforma ma per esclusive, la Lega potrebbe comodamente arrivare a intascare un miliardo di euro.

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