Repubblica - Reportage nel Covid-hospital: "Malattia subdola e pericolosa, chi la nega dovrebbe passare qualche ora qui! Siamo seriamente preoccupati"

22.10.2020
11:50
Redazione

Ultime Coronavirus Campania - Covid-hospital, l'edizione odierna di Repubblica fa un reportage da Ponticelli: "Sul volto di Michela Mainardi, infermiera precaria di 33 anni, sono ben evidenti i segni dei dispositivi che le proteggono bocca e occhi".

L'edizione odierna di Repubblica racconta la sua storia:

"Li ha appena tolti per una breve pausa pranzo dopo ore passate nel Covid-hospital realizzato con i moduli nel parcheggio dell’Ospedale del mare di Ponticelli. Michela, mamma di una bimba di 16 mesi, sorride, sembra un ritratto di Jorit. Uno dei più belli. Il 31 dicembre le scadrà il contratto, ma adesso non ci pensa. Si è buttata a capofitto nel lavoro: doppi turni, 12 ore al giorno, per assistere i pazienti colpiti dal Covid:

«C’è carenza di personale e abbiamo dato la massima disponibilità - dice l’infermiera-mamma- precaria - la situazione è sempre più complicata e i reparti si sono riempiti» . Paura e senso di smarrimento sono gli altri nemici da combattere insieme alla patologia: «La maggior parte dei ricoverati è spaventata - afferma l’infermiera - i pazienti vivono un senso di smarrimento a essere in un reparto con dieci posti letto senza finestre e senza avere percezioni di quello che avviene all’esterno. E il decorso di questa malattia è del tutto imprevedibile. Ci sono gli anziani, ma abbiamo avuto anche pazienti 17enni e 20enni. Io sono felice di lavorare in questo Covid- center, qui mi sento più protetta e mi danno la possibilità di fare il lavoro che amo».

«La malattia è subdola e pericolosa - dice un altro infermiere dell’Ospedale del Mare - chi la nega nonostante tutto dovrebbe passare qualche ora qui con noi». Lo confermano anche i dati che a Napoli sono drammatici: sui 1760 nuovi positivi in Campania, 409 sono dell’Asl Napoli 1 Centro ( che copre il capoluogo e Capri). « A Napoli abbiamo 5622 persone in isolamento domiciliare perché positive, 178 ricoverate in ospedale e altre 6023 a casa in sorveglianza perché a contatto stretto con positivi: oltre 11823 cittadini napoletani. Ad agosto erano 502 in tutto - quantifica il direttore generale dell’Asl Napoli Centro 1, Ciro Verdoliva il virus è un nemico invisibile difficile da combattere. Siamo seriamente preoccupati»

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