Repubblica - San Paolo, spunta un gruppo 'internazionale'. Farebbero come ad Udine, ma servono quattro anni di lavori

24.06.2015
08:40
Redazione

Nell’impasse della trattativa fra Comune e Calcio Napoli per i lavori al San Paolo spunta un progetto nato tra Napoli e l’Europa. Lo studio Gsa di Napoli, srl che fa capo a Giancarlo Scognamiglio, con Pagliara Costruzioni, firma un piano di riqualificazione conservativa e funzionale dello stadio di Fuorigrotta. Un importante gruppo internazionale sviluppatore di impianti sportivi sarebbe disposto a realizzarlo: 42 mila posti a sedere e 100 milioni di spesa per un San Paolo nuovo di zecca, adeguato con lo stesso metodo di Udine: senza “sfratto” della squadra di casa durante i lavori, della durata di 4 anni.
L’esistenza di questo piano alternativo non è un mistero nè per De Laurentiis nè per il Comune. Il primo ha ricevuto tanto il progetto che la lettera di intenti dei finanziatori dei lavori. Ma non ha ha dato nè il suo gradimento nè un diniego. Stesso atteggiamento da Palazzo San Giacomo. Su un’area di intervento pari a 84.300 metri quadrati, il progetto prevede oltre 5000 metri di palestre, 2280 metri di spogliatoi, 14 mila di parcheggi e oltre 10 mila di spazi commerciali, un bar lounge e una sala stampa. Circa 9000 metri quadrati sarebbero riservati alla società titolare della concessione. Il cantiere prevede operazioni contemporanee di smontaggio e rimontaggio delle varie parti dello stadio: copertura, skybox, primo anello. I progettisti propongono uno stadio insonorizzato che migliorerebbe la vita degli abitanti del quartiere, provati dai decibel. E non trascurano l’estetica e la funzionalità disegnando un involucro e una copertura in Etfe, illuminati in notturna con un sistema a led. Insieme con la sistemazione esterna, il nuovo corpo dello stadio andrebbe a costituire un parco urbano. L’Etfe (Etilene tetrafluoro etilene) è stato usato per realizzare l’Aquatic Centre di Pechino per le Olimpiadi. Si tratta di una copertura in plastica trasparente leggera, resistente alla corrosione. Nel progetto è prevista la demolizione del primo anello e lo smontaggio del terzo, interdetto per sicurezza.
Ma de Magistris e De Laurentiis litigano. «Noi siamo pronti a rispettare i patti - dice il sindaco a Canale 21 - Faremo i lavori di nostra competenza. Il Napoli doveva presentare il progetto il 30 maggio, ora siamo quasi al 30 giugno e ancora nulla. Siamo a un metro dal traguardo: pronti a firmare e partire coi lavori il primo luglio, vorremmo vedere progetto e soldi».

Fonte : Repubblica
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