RETROSCENA - Sarri-Alto Adige, sembrava tutto fatto. Per colpa del 'calcioscommesse' saltò l'affare
Sarri, allenatore del Napoli e mister del momento, “rischiò” seriamente di non approdare sulla panchina della formazione empolese perché, nella primavera 2012 l'ex tecnico di Sansovino, Sangiovannese, Pescara, Arezzo, Avellino, Verona, Perugia, Grosseto, Alessandria e Sorrento fu ad un passo dall’approdare all’Alto Adige. O meglio: tra Sarri e la società di via Cadorna era praticamente tutto fatto e mancava solamente il cosiddetto “nero su bianco”. Luca Piazzi, tutt’ora direttore sportivo del sodalizio altoatesino, aveva scelto proprio Sarri quale successore di Giovanni Stroppa, nel frattempo passato al Pescara, nonostante l’allenatore, napoletano di nascita ma toscano d’adozione, fosse reduce da una stagione non troppo positiva al Sorrento. Poi, però, nel momento “caldo” della trattativa successe qualcosa che impedì il suo approdo a Bolzano. «Sarri – racconta Piazzi, che in fatto di allenatori ci ha sempre visto “lunghissimo” - venne tirato in ballo nell’ambito dell’inchiesta
sul calcioscommesse. Di lì ad una quindicina di giorni (esattamente il 18 giugno 2012, ndr) venne prosciolto da ogni accusa, ma in quel momento non ce la sentimmo di attendere e decidemmo di puntare su Vecchi, un altro tecnico che seguivamo da tempo. Subito dopo Sarri firmò con l’Empoli.