RETROSCENA - Vieira si intrattiene con Koulibaly, di mezzo c'è...un problema culturale. Tre doti avrebbero fatto comodo a Sarri

14.12.2017
09:30
Redazione

L’ex centrocampista di MilanJuve, Inter e Arsenal Patrick Vieira, attualmente allenatore del New York City Football Club nella Major League Soccer americana, da ieri è a Castel Volturno per seguire con attenzione e da vicino il Napoli ed i metodi di lavoro di Maurizio Sarri. Ne parla ampiamente l'edizione odierna della Gazzetta dello Sport:

"Avercelo uno così in mezzo al campo. Maurizio Sarri lo avrà pensato vedendo ieri Patrick Vieira a Castel Volturno: centimetri, chili e mentalità vincente [...] un ex campione di grande spessore con il quale, per altro, tantissimi calciatori azzurri si sono voluti immortalare. Da Jorginho a Mertens, da Hamsik a Koulibaly: per Vieira è stata una sfilza di selfie. Particolare l’incontro proprio con Koulibaly perché si è parlato anche del razzismo negli stadi che Vieira ha definito «un problema culturale»".

Il campione francese ha poi rilasciato una lunga intervista all'edizione odierna di Repubblica, in cui Vieira ha parlato di Sarri, del Napoli in chiave scudetto e dell'incontro con Kalidou Koulibaly, ecco alcune dichiarazioni:

"Ammiro Maurizio Sarri e sono qui per conoscerlo: lo ritengo un maestro, più che un collega. Abbiamo la stessa visione del calcio, anche se io ho da poco iniziato la mia nuova carriera in panchina. Ne è valsa la pena venire qui, ho avuto la possibilità di incontrare una bellissima persona e di vedere come lavora Sarri da vicino. Hanno ragione a definirlo un maestro, ma di questo mi ero già fatto un’idea chiara davanti alla tv, vedendo come gioca il suo Napoli. Con Maurizio ho pranzato e abbiamo fatto un’utile chiacchierata, trovandoci in sintonia su molti punti. Anche a me piace il calcio propositivo, votato all’attacco e gradevole per chi lo guarda. Lo pensavo da giocatore e ancora di più da tecnico, adesso. Il Napoli è sulla strada giusta per vincere e mi intriga che ci stia provando a modo suo: senza compromessi.

Se ho parlato di razzismo con Koulibaly? C’era ai miei tempi e purtroppo il razzismo esiste ancora, in Italia e non. Ma è una mancanza di educazione che parte dalla società e poi fa danni anche negli stadi, non il contrario. Ognuno dovrà fare la sua parte, sperando che il futuro sia migliore”.

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