Roma, il prefetto Pecoraro va all'attacco: "Mai più partite giocate di sera. Si giocherà di pomeriggio, e se serve a porte chiuse"

30.07.2014
09:50
Bruno Galvan

Gioca d’anticipo il prefetto, napoletano e tifosissimo degli azzurri: nella prossima stagione gli incontri all’Olimpico con il bollino rosso sono una decina, compresi i due derby, addirittura alla penultima giornata. Quello d’andata sembra lontanissimo (11 gennaio 2015), come anche Roma-Napoli (4 aprile), la sfida preceduta il prossimo 2 novembre dalla prima gara al San Paolo. Eventi blindati perché il ricordo della tragedia di Ciro sarà sempre presente. A Napoli e a Roma. Ma quest’anno all’Olimpico non si scherza. La parola d’ordine è sempre tolleranza zero. Con particolare attenzione agli agguati, alle «puncicate» — gli accoltellamenti alle gambe —, che hanno spesso trasformato in un incubo le trasferte dei tifosi ospiti. «La sicurezza dei cittadini viene prima di tutto — aggiunge Pecoraro —, le mie saranno decisioni autonome, gli altri facciano quello che ritengono più giusto». Ma l’ultima parola spetterà a lui, sempre e comunque. Pur tenendo nella massima considerazione il parere dell’Osservatorio del Viminale sulle manifestazioni sportive, da pochi giorni presieduto da Alberto Intini, poliziotto di lungo corso, già questore di Benevento e Latina, ma anche capo della Scientifica nazionale, della Squadra mobile romana e prima ancora della sezione Omicidi. Una scelta di certo non casuale affidargli il compito delicato di stabilire quali eventi saranno a rischio, tenere il polso della situazione negli stadi, indicare alle questure e alle prefetture quali pericoli prevenire. Una preoccupazione anche degli investigatori romani, che per il prossimo autunno potrebbero ottenere rinforzi non indifferenti grazie al progetto del questore Massimo Maria Mazza — rivelato dai sindacati di polizia — di reperire personale da utilizzare in ordine pubblico dalla chiusura notturna di alcuni commissariati capitolini. Serviranno nelle piazze così come all’Olimpico. Ma averci pensato con tanto anticipo non sembra proprio un buon auspicio per ciò che sarà.

Fonte : Corriere della Sera
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