Rossi vuole un risarcimento per il danno subito: "Ero il nuovo Buffon, la squalifica per calcioscommesse mi ha cambiato la vita"

29.03.2018
13:10
Redazione

L'ex portiere Generoso Rossi chiede un risarcimento per il torto ricevuto dopo la squalifica per calcioscommesse

Generoso Rossi, napoletano, classe ‘79, di ruolo portiere, sembrava destinato a una grande carriera. Futuro e ambizioni bruscamente interrotti nel 2004 quando il suo nome finì nel tritacarne del calcioscommesse: era in Inghilterra con il Queens Park Rangers e subì la squalifica di un anno, poi ridotta a sette mesi: «Quel fatto stronco' la mia carriera proprio nel momento in cui stavo per spiccare il volo e quando tutti parlavano di me come uno dei portieri piu' promettenti della nuova generazione dopo il grande Buffon. Ho provato a ripartire ma ho trovato porte sempre chiuse in serie A, ero bollato come una mela marcia: sono ripartito dalle serie inferiori, mi sono tolto grandi soddisfazioni a Trieste e ho chiuso con il Sorrento ma avverto tuttora il peso di quella grave ingiustizia. Cosa potevo farmene sul piano morale e sportivo della totale assoluzio- ne da parte del tribunale?».

Ha riflettuto a lungo, alla fine Rossi ha pensato che qualcosa per la carriera gli sia dovuto per riparare alla frettolosa squalifica federale: si e' affidato allo studio legale dell’avvocato Giuseppe Mazzucchiello, esperto di risarcimento danni e diritto spo tivo, per chiedere appunto alla Federcalcio un forte indennizzo per il danno derivatogli da una condanna troppo tardi azzerata dalla giustizia ordinaria. «In questi ultimi anni ho pensato e ripensato all’eventualita' di citare la Federcalcio: alla fine faccio la cosa piu' giusta per porre riparo all’ingiustizia e per ottenere una definitiva riabilitazione anche a livello di immagine. La Figc dovra' risarcirmi per una vita che non avro' piu' e per avermi tolto la possibilita' di diventare un grande calciatore. Oggi alleno giovani portieri ai quali insegno i valori della vita pulita e a giocare sano, a questi ragazzi dedichero' gran parte del risarcimento, magari mettendo su proprio una scuola con campus per l’ospitalita'».

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