
Rossi vuole un risarcimento per il danno subito: "Ero il nuovo Buffon, la squalifica per calcioscommesse mi ha cambiato la vita"
L'ex portiere Generoso Rossi chiede un risarcimento per il torto ricevuto dopo la squalifica per calcioscommesse
Generoso Rossi, napoletano, classe ‘79, di ruolo portiere, sembrava destinato a una grande carriera. Futuro e ambizioni bruscamente interrotti nel 2004 quando il suo nome finì nel tritacarne del calcioscommesse: era in Inghilterra con il Queens Park Rangers e subì la squalifica di un anno, poi ridotta a sette mesi: «Quel fatto stronco' la mia carriera proprio nel momento in cui stavo per spiccare il volo e quando tutti parlavano di me come uno dei portieri piu' promettenti della nuova generazione dopo il grande Buffon. Ho provato a ripartire ma ho trovato porte sempre chiuse in serie A, ero bollato come una mela marcia: sono ripartito dalle serie inferiori, mi sono tolto grandi soddisfazioni a Trieste e ho chiuso con il Sorrento ma avverto tuttora il peso di quella grave ingiustizia. Cosa potevo farmene sul piano morale e sportivo della totale assoluzio- ne da parte del tribunale?».
Ha riflettuto a lungo, alla fine Rossi ha pensato che qualcosa per la carriera gli sia dovuto per riparare alla frettolosa squalifica federale: si e' affidato allo studio legale dell’avvocato Giuseppe Mazzucchiello, esperto di risarcimento danni e diritto spo tivo, per chiedere appunto alla Federcalcio un forte indennizzo per il danno derivatogli da una condanna troppo tardi azzerata dalla giustizia ordinaria. «In questi ultimi anni ho pensato e ripensato all’eventualita' di citare la Federcalcio: alla fine faccio la cosa piu' giusta per porre riparo all’ingiustizia e per ottenere una definitiva riabilitazione anche a livello di immagine. La Figc dovra' risarcirmi per una vita che non avro' piu' e per avermi tolto la possibilita' di diventare un grande calciatore. Oggi alleno giovani portieri ai quali insegno i valori della vita pulita e a giocare sano, a questi ragazzi dedichero' gran parte del risarcimento, magari mettendo su proprio una scuola con campus per l’ospitalita'».