Sacchi: "Sarri avrà bisogno di tempo alla Juventus. Che il toscano sorrida di più! A che gli serve Icardi?"

20.07.2019
02:00
Redazione

Il pensiero di Sacchi

Notizie Calcio - Il presidente Andrea Agnelli ha dato una forte spallata al passato juventino alla ricerca di un futuro ancora migliore. È stato un passato da sempre vincente a livello nazionale ma assai poco a livello internazionale (vedi Champions League). 

Un atto coraggioso che appartiene solo ai grandi, un rischio che ne conferma la straordinaria personalità e determinazione. Cercare nuove strade, nonostante gli ultimi otto campionati vinti, non è da tutti. Immergersi in una nuova sfida che lo fa uscire dalla propria storia conservatrice, eccezion fatta per il periodo di Marcello Lippi e di Antonio Conte, denota idee chiare e convinzione. Quindi questa volta la sfida vede per primo protagonista Agnelli e, pertanto, la nuova strategia sarà vincente soltanto se confortata dalla sua convinzione e dalla sua conoscenza. 

Richiede tempo 
L’ingaggio di Maurizio Sarri è una certezza sempre che vi sia l’apporto del presidente. Ogni cambiamento richiede tempi lunghi e grande impegno di tutti: presidente, dirigenti e giocatori. Questi ultimi dovranno dimostrare elasticità mentale e volontà di ampliare le proprie conoscenze, sapendo che nei primi tempi avranno idee un po’ confuse. Li attende un calcio più coraggioso e più di dominio, ma dovranno lavorare anche di più e fare conoscenze diverse. I tempi di apprendimento dipenderanno molto dalla loro volontà ed elasticità. 

Ma sorrida di più 
Li allenerà Maurizio Sarri uno dei più illuminati tecnici del mondo, un allenatore con una brillante dialettica e con una didattica di altissimo livello. Forse nelle interviste dovrebbe sorridere di più ed essere meno polemico, ma è un tecnico straordinario che cavalca il futuro e dà a tutte le squadre uno stile inconfondibile. Viene da una grande e difficile esperienza in Inghilterra terminata con un trionfo: la vittoria nella Europa League. Il valore è ancora maggiore perché ottenuto senza l’apporto del club e con diversi giocatori poco adatti nel praticare un football collettivo. 

Football di dominio 
Arriva alla Juventus dove troverà una grande ed organizzata società. Gli si chiede di vincere, convincere e divertire: è in grado di farlo, ma per riuscirci necessita prima di tutto dell’aiuto del club. A Torino troverà dei giocatori dotati di intelligenza, di modestia e di etica del lavoro, gente abituata a dare tutto sul campo. Forse dovrà lavorare per dare un’organizzazione di gioco più internazionale ed offensiva. Mentre in Italia si vince generalmente con squadre difensive individuali, nel mondo si vince prevalentemente con team offensivi e collettivi. Maurizio è tra i migliori tecnici del mondo, il suo è un calcio ottimistico, bello e coraggioso. Un football di dominio, divertimento ed emozione. Se il club ed i tifosi avranno pazienza non potrà sbagliare perché il suo valore è fuori discussione. 

No egocentrici 
Potrebbe avere difficoltà unicamente se verranno ingaggiati calciatori senza grande cultura del lavoro, egocentrici, ammalati di individualismo e protagonismo. Il calcio è per Sarri e per molti allenatori una filosofia che guarda molto ai valori professionali e umani. Se qualcuno della rosa non lo convince lo faccia vendere, così come gli acquisti devono corrispondere a valori morali e caratteriali. Anche le caratteristiche devono essere quelle giuste per un football totale e di dominio. In questo contesto ho dubbi sull’ingaggio di Mauro Icardi, che è uno specialista e che mal si adatterebbe ad un calcio totale e per di più occuperebbe gli spazi in cui opera generalmente il grandissimo Cristiano Ronaldo. 

Gioco più evoluto 
La rosa è fortissima e con gli acquisti del bravissimo De Light, di Rabiot e di Ramsey si sono ulteriormente rinforzati il centrocampo e la difesa, dove forse ci sono uno o due giocatori in più per reparto. Tuttavia l’acquisto più importante potrebbe essere il gioco più evoluto di Sarri, che consentirebbe ai singoli di arrivare attraverso la sinergia a dei livelli che individualmente mai avrebbero raggiunto. Il calcio è uno sport di squadra che non disconosce la bellezza del gioco ma ne fa un valore, la vittoria è importante, ma quanto lo spettacolo del gioco ne amplifica e aiuta la vittoria stessa. Se i bianconeri riusciranno in questo obiettivo non soltanto daranno una spallata alla loro storia internazionale ma la daranno a tutto il calcio italiano. Maurizio, un grande in bocca al lupo. 

Fonte : di Arrigo Sacchi per la Gazzetta dello Sport
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