Sassuolo, De Zerbi: "Juve? Se vinco giocando male non vado lontano. Se Sarri fosse arrivato prima in A ne avrebbe guadagnato tutto il calcio italiano"

07.02.2019
09:50
Redazione

Lunga intervista di Roberto De Zerbi, allenatore del Sassuolo, al Corriere dello Sport.
 
Alla Juve vincere non è importante, è l’unica cosa che conta. Sottoscrivi? 
"Io non firmo questo manifesto, ma solo perché sono ingordo: voglio giocare bene e vincere. Se gioco male, non vado lontano. Non sono felice, se vinco giocando male".
  
Questa Juventus, con tutto il talento che ha, non ha il dovere di giocare bene? 
"Il giocar bene non è identificabile, non corrisponde a una verità assoluta. Il calcio non è uno. Le strade per arrivare al risultato, tante. Io sono convinto che una buona organizzazione è la strada migliore".
 
A occhio e croce, Sarri ti è più congeniale. 
"E’ un grande allenatore. Un peccato che sia arrivato così tardi a certi livelli. Fosse arrivato quindici anni prima, ne avrebbe guadagnato tutto il calcio italiano".
 
Ancelotti sembrava dovesse naufragare nell’impresa di sostituirlo. 
"E’ stato coraggioso a voler introdurre variazioni in un meccanismo così perfetto, una squadra fantastica. Pochi l’avrebbero fatto e forse nessuno sarebbe riuscito".
 
Il calciatore che più ti ha precipitato nell’estasi? 
"Diego Armando Maradona. Abbina l’estro al cuore. Il mio calcio. Io cerco l’innovazione, ma non al servizio di bambole gonfiabili. Anche quando parla, Maradona difficilmente è distante dalla verità. Quando parlava di Blatter e della Fifa. Un altro che mi emoziona è Bielsa. Lo chiamano “loco” perché hanno paura della sua integrità morale".

Notizie Calcio Napoli