Sconcerti: "Gabbiadini ha i piedi di Riva, Higuain svogliato. Sarri? La squadra non deve discuterlo"

10.06.2015
13:20
Redazione

L'edizione odierna del quotidiano 'Il Mattino' riporta un'intervista a Mario Sconcerti, editorialista di Sky Sport. Eccone alcuni stralci.

Che complimento per Gabbiadini. «Sinistro straordinario, da tempo non si vedeva un attaccante con quel piede. Bisogna risalire all’epoca di Riva, anche se l’azzurro non ha la potenza di Gigi. Calciatore dalle interessanti prospettive, dopo i 15 gol segnati nello scorso campionato con Sampdoria e Napoli dovrà far capire nella prossima stagione se è uomo sui cui puntare dal primo minuto o a partita in corso».

C’è un bomber discusso oggi a Napoli: Higuain. «Io sono innamorato di lui, però non so quanto lui sia innamorato del Napoli. È straordinario, un attaccante da 25 gol acampionato, tra i primi tre o quattro al mondo. Ma queste qualità le ha fatte vedere solo a tratti nell’ultima stagione: una pigrizia di ritorno, qualche inciampo, è sembrato svogliato. Ecco, se va via questa polvere, Higuain resta un attaccante eccezionale: con lui la Roma vincerebbe lo scudetto e la Juventus sarebbe ancor più competitiva».

Si vedrà se farà parte del nuovo Napoli di Sarri, da lei paragonato al primo Sacchi, quello che Berlusconi trent’anni fa prese dal Parma e portò al Milan. «Sarri ha un metodo diverso di allenare e far giocare la squadra. Ho parlato con lui dopo l’ultima partita di campionato, quando all’orizzonte non c’era il Napoli, e gli ho detto che mettersi nelle sue mani è anche un rischio. Bisogna accettare le sue alchimie. Senza discuterlo perché, se lo discuti, lo limiti molto. Mi riferisco alla squadra più che alla società».

Sarà un problema per il tecnico, abituato a lavorare esclusivamente con italiani, guidare una squadra in cui c’è una massiccia presenza di stranieri? «Non mi sembra un problema quello degli stranieri perché sono a Napoli da tempo, quindi rodati. Il punto è il grado di confidenza che ci sarà tra l’allenatore e i giocatori. Benitez era il primo della classe, Sarri l’ultimo in questa squadra. Deve conquistare subito credibilità presso il gruppo e non sarà facile. Ricordo un episodio a proposito di Sacchi. Arrivando al Milan fece vedere a Baresi i filmati di Signorini, il centrale del suo Parma. Sacchi spiegava con sincerità quei movimenti e Baresi era altrettanto sincero nel suo stupore. Poi si aprì il dialogo e cominciò l’era milanista. Ecco, se la squadra guardasse Sarri dall’alto in basso, non si andrebbe da nessuna parte».

Notizie Calcio Napoli