Sconcerti: "Ripartire? Il nuovo calendario si scrive da solo e risponde a una sola condizione: dovremo essere tutti guariti"

03.04.2020
09:30
Redazione

News calcio, Mario Sconcerti sull'emergenza coronavirus e il campionato

Ultime calcio - Scrive Mario Sconcerti nel suo editoriale per il Corriere della Sera:

"È strana la lunga discussione del calcio su quando ricominciare. C’è una continua ricerca di date che non hanno senso perché non dipendono da noi. Siamo in un Paese in cui ancora muoiono 700 italiani al giorno e i nuovi contagiati restano purtroppo migliaia, ma noi continuiamo a cercare ipotesi per un nuovo inizio. Ci sono addirittura squadre che avevano pensato di ricominciare ad allenarsi oggi. Non è nemmeno un segnale di speranza perché facevano programmi estremi anche nel pieno dell’epidemia. E comunque è un segnale fuori dal tempo. Il tempo oggi lo detta il virus. Credo sia così connaturata l’abitudine a discutere di calcio e a dividerci in tesi, che anche parlare del niente ci aiuta a trovare normalità. Così cerchiamo dovunque un calendario di ripartenza. Ma non c’è molto da cercare, il nuovo calendario si scrive da solo e risponde a una sola condizione: dovremo essere tutti guariti, a contagio zero per molti giorni. Non una regione sì e l’altra non ancora. Quando non avremo più contagi e avremo il sì delle autorità, potremo chiuderci in una stanza e decidere i calendari. Non ci vuole più di due giorni. È inutile stabilire date come se dipendesse da noi rispettarle. Capisco ci siano molti interessi in ballo che si sovrappongono ai debiti pesanti che il calcio ha già fatto. Ma questo non autorizza soluzioni personali. Il calcio sembra non volersi rassegnare al fatto che esista qualcosa di incontrollabile, che non dipende dalla sua potenza. Prima tutto il Paese ha il diritto di guarire, tutte le sue parti di tornare a un accenno di vita normale, ognuno con i propri tempi. Poi si potrà decidere se continuare a giocare o se devono essere prese decisioni drastiche. Non si può gestire un tempo che non esiste. Facendo finta di dimenticare che ci sarà da dedicare attenzione a una delicatissima fase di nuovo contenimento, in mezzo a un’Europa e a un pianeta ancora molto malato. E che forse i giocatori non sarebbero così entusiasti di proporsi come cavie. Andrà tutto bene. Ne sono convinto anch’io. Ma prima aspettiamo che vada".

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