Sconcerti: "Rivoluzione Var: è scoppiata la rivolta degli arbitri contro altri arbitri! Tutti si augurano l'errore altrui"

29.01.2018
20:10
Redazione

Sull'edizione odierna del Corriere della Sera, l'editoriale di Maurizio Sconcerti, questa volta dedicato al tema del Var: "C’

Sull'edizione odierna del Corriere della Sera, l'editoriale di Maurizio Sconcerti, questa volta dedicato al tema del Var: "C’ è una piccola rivoluzione che riguarda la Var. Gli arbitri non gradiscono. In questi mesi si è parlato troppo di Var e poco di loro. Errore nostro perché le tante Var continuano a essere gli arbitri. Sono loro che guardano e decidono. Non è vero che è nuova tecnologia, quella è inappellabile, come il gol non gol. La Var è semplice televisione, fotogramma per fotogramma. La Var esprime, non giudica".

Sconcerti ha ragione, ma va oltre in questa analisi e parla di una vera e propria ribellione degli arbitri: "Si sono accorti di aver perso la loro centralità storica dentro la partita. Questo sta causando un ribellione macchinosa ma evidente. I punti di attrito sono due. Il primo è che la moviola in diretta costringe l’arbitro a confrontarsi con se stesso, quindi con tutta la platea televisiva. Una caccia all’untore che sfinisce e che prima era cancellata d’autorità, per il solo fatto di esistere. Il secondo punto è ancora più grave perché mette a confronto non le immagini ma l’interpretazione che del gioco danno altri due arbitri chiusi nel sotto-stadio. Cioè uomini contro uomini, niente più macchine, solo pareri, vanità. Chi è il migliore, il più bravo, chi arbitra o chi controlla? Chi farà più carriera? Questo è il punto, chi va avanti? Gli arbitri non sono un gruppo omogeneo, sono liberi professionisti che detestano avere colleghi davanti. Non sono amici di categoria, fondamentalmente si augurano l’errore dell’altro. Doppia malattia, insopportabile. È da questo che nasce la rivolta, quella che porta l’arbitro a contestare sinistramente la Var". 

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