Sconcerti: "Sarà un calcio sconosciuto: ci sono troppe novità e pronostici difficili. Il vantaggio a chi saprà concentrarsi da solo"

30.05.2020
11:45
Redazione

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Ultime calcio - Mario Sconcerti scrive nel suo editoriale per Il Corriere della Sera:

Sconcerti

"Sta per cominciare un calcio sconosciuto, ingiudicabile e fragile. È stato deciso che si ricomincia, nessuno può oggettivamente sapere se potremo finire. Basterebbero due-tre contagi per sconvolgere di nuovo tutto. Tra le soluzioni della Federcalcio c’è un’ipotesi C che prevede davanti a un ritorno del virus, la cristallizzazione della classifica. Cioè ci fermeremmo e vincerebbe lo scudetto chi è in testa in quel momento. È una fragilità in più, una stranezza che terrà sempre tutto sospeso da una partita all’altra. È tutto così vago, forse bello, ma così leggero, anonimo, che forse è stato fatto apposta. Era necessario ricominciare, è meno necessario finire. Tornare in campo salva sul nascere tutte le buone volontà e ferma quasi tutti i ricorsi già pronti. Che sia comunque un gran giorno ce lo segnalano i francesi. L’Équipe ieri titolava dando del «coglione» al calcio francese che ha scelto presto di fermarsi mentre ora vede l’Europa correre di nuovo. Aggiungerei che l’accordo complesso, sofferto, tra le venti società è uno dei più forti successi politici degli ultimi anni. La Lega è per definizione ingovernabile perché piena di padroni con problemi diversi. Ha litigato per mesi, ma alla fine ha portato tutti dalla stessa parte, l’anima imprenditoriale del calcio e quella politico-organizzativa si sono inaspettatamente riunite. Cosa molto rara. Venendo al campo, confermo l’impossibilità di fare pronostici. Ci sono troppe novità. I tre mesi di sosta subìti in mezzo alla stagione. Le 124 partite di serie A in quaranta giorni, come due Mondiali nel tempo di uno. La naturalezza mancata di un gioco con meno contatti fisici ma che a ogni calcio d’angolo causerà in area un assembramento illegale. Le squadre raddoppieranno, una non basterà che pochi giorni. Ma non tutti hanno due squadre. Avremo soluzioni tattiche sconosciute. Le cinque sostituzioni saranno usate prevalentemente nei secondi tempi. Nel primo gioca sempre la squadra che ha preparato la partita. Nel secondo avremo spesso l’ingresso di otto-dieci nuovi giocatori, il cinquanta per cento di quelli in campo. Sarà un’invenzione totale, una nuova partita giocata a scatti, secondo episodi. Le prime gare saranno veloci, tutti si stanno allenando quasi soltanto sulla palla, cioè agilità. Dalla terza settimana arriverà l’usura. Questo darà un vantaggio decisivo ai giocatori più tecnici. Ma il vero vantaggio sarà di chi saprà concentrarsi da solo, nel silenzio dello stadio. Tornare ragazzo, dilettante. Una caratteristica forse più da italiani, che potrà pesare fino a un 20% di differenza. Se devo ricordarmi il calcio di autunno-inverno, la Lazio mi sembrava la squadra migliore. L’Inter ha un distacco pesante e due avversarie davanti. La Juve è stata alleggerita della Champions, ma ha problemi di mercato (Pjanic, Higuain, Bernardeschi, De Sciglio), cioè giocatori già scartati, e di formazione. La Lazio però è una squadra molto fisica, avrà forse bisogno di più tempo per ritrovarsi. L’estate scorsa, a inizio stagione, nelle prime sei giornate fece 6 punti meno dell’Inter e 5 meno della Juve. Poi cominciò la corsa. Non è ancora certa la Champions dell’Atalanta, Gasperini ha sempre avuto bisogno di tempo. Mi sembra una situazione adatta a una squadra come il Milan, giovane e di buona qualità. Non per sostituire l’Atalanta, ma per portare avanti il suo discorso di leggerezza. Verrà avanti anche il Napoli, ormai però in una zona sicura. Dietro sarà ogni giorno un melodramma. Non ci sono squadre corrette, la forza di tutte è la debolezza comune dell’avversario. Mi sembrano più forti Fiorentina e Genoa, ma è come guardarsi allo specchio nell’ombra. Forse questo lungo mistero è il vero fascino di tutto".

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