Sentenza choc per il Bologna, la Fifa intima il club a pagare 5mln agli agenti di Britos: Bigon e Bagni chiamati a testimoniare

30.11.2016
12:30
Redazione

C’E’ una sentenza della Fifa che intima al Bologna di pagare 5 milioni. Una causa che tiene in ansia il club e giustifica i malumori degli ultimi tempi di Joey Saputo. È una vicenda che si trascina da cinque anni, ma che, da critica che era sin da subito, si è fatta pesante. Riguarda Miguel Angel Britos, o meglio la sua cessione al Napoli per poco meno di 9 milioni, risalente al 12 luglio del 2011. Era il Bologna di Guaraldi e Setti, che avevano ingaggiato come consulente di mercato Salvatore Bagni. Il quale sarebbe poi stato licenziato da lì a due settimane, dopo appena due mesi da uomo mercato rossoblù. Guaraldi e Setti firmarono un accordo secondo il quale, una volta venduto il difensore uruguaiano, che oggi gioca in Premier League nel Watford di Mazzarri, quattro dei nove milioni pattuiti dovevano spettare a tre agenti sudamericani: Pablo Bentancurt, Paco Casal e Gonzalo Luis Madrid Pineiro. Siccome quei soldi il Bologna non li ha mai pagati, è partito un ricorso al tribunale della Fifa. A Zurigo è stato stabilito che il Bologna deve corrispondere la cifra record di 4 milioni, nel frattempo lievitati oltre i 5 in attesa che, a breve, il Tas di Losanna, il tribunale arbitrale dello sport, emetta la sentenza definitiva. Ossia inappellabile. Se la sentenza fosse confermata, un’autentica mazzata si abbatterebbe sul club, che ha fatturato, stando all’ultimo bilancio, 54 milioni. Cinque milioni per il caso Britos rappresentano il 9% dei ricavi dell’esercizio chiuso a giugno. In Italia, di provvedimenti del genere si fatica a trovarne. Saputo sarebbe costretto a pagare, pena la mancata iscrizione al prossimo campionato. La vicenda, sin qui mai emersa, è ben nota alla vecchia proprietà ed anche alla nuova, che ne venne a conoscenza durante la due diligence, ossia l’analisi dei libri contabili, eseguita nell’autunno del 2014, quando Joe Tacopina balzò in sella a Casteldebole scalzando Guaraldi e sorpassando Zanetti sul traguardo. In un’udienza dello scorso 3 ottobre, di cui dà notizia il sito internet del Tas, proprio Guaraldi è stato chiamato a testimoniare in Svizzera, come l’attuale ds Bigon, che all’epoca dei fatti lavorava al Napoli, il club che prese il difensore uruguaiano. Anche Bagni è stato sentito, ma come testimone dei tre procuratori sudamericani. Fu infatti lui l’artefice della clamorosa cessione, in un momento in cui le casse societarie non erano particolarmente floride. Si veniva dall’estromissione di Porcedda, dal fallimento evitato per un soffio, dal decisivo ingresso dello stesso Zanetti dimessosi dopo meno di un mese per divergenze con gli altri soci. C’era un’impellente esigenza di far cassa e Britos fu, all’apparenza, un’ottima operazione. Ma nel contratto c’era quella clausola non secondaria, secondo cui quasi metà dell’importo spettava ad una terza parte, che già ne aveva intascati nel 2008, quando l’allora presidente Cazzola aveva acquistato Britos dai Wanderers di Montevideo per circa 4 milioni. Una trattativa avviata e conclusa dal ds di quei tempi, Salvatori. Guaraldi non pagò e ora rischia di doverlo fare Saputo, a meno che il Tas non ribalti la sentenza della Fifa. Che ha messo il club spalle al muro. Prima di quel pronunciamento, è evidente, nessun accordo è stato raggiunto. Trattare ora è tardi.

Fonte : Repubblica.it
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