Striscioni anti-Ciro, niente ricorso della Roma: tutti i motivi, ben sette dettagli hanno influito sulla decisione di Tosel

09.04.2015
08:50
Redazione

Mancata comunicazione. Due parole bastano a spiegare la ragione (non l’unica peraltro) per cui il giudice sportivo Gianpaolo Tosel due giorni fa ha disposto la chiusura della curva Sud per i due striscioni esposti contro la madre di Ciro Esposito. Inizia così la lunga analisi della Gazzetta dello Sport sulla chiusura della curva della Roma per un turno disposta dal giudice sportivo Tosel. Le scritte dei tifosi della Juventus su Superga vennero soltanto multate perchè, come si legge sul quotidiano di oggi: "la Roma non ha mai inviato al giudice sportivo la comunicazione che tutti i club di A forniscono a inizio stagione sulle misure e gli investimenti che verranno impegnati per prevenire le condotte violente dei propri tifosi". Non soltanto per questa ragione, ovviamente: "Sulla decisione hanno influito anche l’ampiezza di uno dei due striscioni, la durata dell’esposizione, il fatto che non siano stati né rimossi né disapprovati dal resto del pubblico, la mancanza di avvisi dello speaker dello stadio, il contesto in cui è avvenuto il fatto e i soliti cori discriminatori".

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