UEFA, il designatore Rosetti: "VAR? Il protocollo è unico in tutto il mondo, deve intervenire solo se l’immagine al video evidenzia un errore"

23.01.2019
11:40
Redazione

Roberto Rosetti, designatore UEFA, ha rilasciato un’intervista alla Gazzetta dello Sport. Vi proponiamo uno stralcio. VAR in Champions: era ora, no? «In

Roberto Rosetti, designatore UEFA, ha rilasciato un’intervista alla Gazzetta dello Sport. Vi proponiamo uno stralcio.

VAR in Champions: era ora, no?

«In questo calcio sempre più veloce, tecnico e difficile da “leggere”, è inevitabile ricorrere alla tecnologia. Un gol in chiaro fuorigioco o segnato con la mano non sarebbe più accettato. Non dimentichiamo mai, però, che la Var non è perfetta, non risolve tutti i problemi. In campo e al video ci sono sempre uomini che possono sbagliare, anche se con l’allenamento e la futura specializzazione del ruolo lo faranno sempre meno. Ma la Var sarà decisiva su situazioni oggettive come il fuorigioco: qui è impossibile pretendere la precisione umana in situazioni al limite. E si eviterà un paradosso inaccettabile».

Quale?

«Che tutti in tempo reale possano rivedere quello che è successo, e l’unica persona che dovrebbe, per decidere al meglio, non può farlo. Sa cosa succedeva? Che a fine partita gli arbitri andavano subito a consultare i messaggi degli amici, per capire com’era andata. Purtroppo a posteriori».

La Var le avrebbe fatto comodo al Mondiale 2010, quando il suo guardalinee convalidò un gol che sul megaschermo era fuorigioco

«Certo. Chiesi agli arbitri di Serie A di pensare ai tre errori più gravi della loro carriera e se avrebbero potuto essere risolti dalla Var: è risultato che la tecnologia avrebbe corretto il 94%. È sui gravi errori che si decide una carriera. Non c’è arbitro che non voglia la Var».

Parliamo del protocollo?

«Che dice clear and obvious mistake, cioè errore evidente e ovvio. Il protocollo è unico in tutto il mondo, ma poi bisogna applicarlo. Definisce il quadro generale e dice che la Var deve intervenire solo se l’immagine al video evidenzia un errore. Noi diamo linee tecniche specifiche per ogni categoria di situazioni. Ed è importante spiegare e comunicare agli addetti ai lavori ma anche ai tifosi. Prenda il fallo di mano…».

Non facile da gestire.

«Quando il braccio è vicino al corpo, o in una posizione congrua della dinamica del movimento, non è da punire. Diverso se il braccio è distante dal corpo in posizione innaturale o all’altezza o, addirittura, sopra il livello delle spalle. Il difensore non può ampliare il proprio corpo utilizzando le braccia per fare ostacolo. La Var interviene quando l’immagine contraddice la decisione dell’arbitro e non coincide con le linee interpretative. L’Ifab sta lavorando per definire meglio il tutto».

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