
"Vlahovic pagò 100 mila euro per aiutarmi": scommesse illegali, ai domiciliari i gestori delle puntate e tre soci della gioielleria milanese
Notizie Calcio - L'edizione in edicola oggi del Corriere della Sera riporta le ultime notizie in merito al caso scommesse illegali:
"Arresti domiciliari per i due ritenuti organizzatori (Tommaso De Giacomo e Patrick Frizzera) del giro di scommesse illegali su poker online e tennis praticate da una ventina di calciatori di serie A fino all’ottobre 2023, e domiciliari anche per i tre soci della gioielleria milanese Elysium (Antonio Scirocca, Antonino Parise e Andrea Piccini) che per l’aliquota GdF della Procura funzionava da«banca» per saldare le perdite di gioco attraverso simulati acquisti di orologi Rolex: lo ha deciso la gip Lidia Castellucci, sciogliendo la riserva di un mese fa dopo la richiesta dei pm Roberta Amadeo e Paolo Filippini, e gli interrogatori preventivi introdotti dalla legge Nordio. E dalle 70 pagine emerge che un peso nel sì all’arresto hanno avuto due nuovi interrogatori il 24 aprile di Nicolò Fagioli e Alessandro Florenzi, tra gli sportivi all’epoca più coinvolti (insieme a Sandro Tonali) nella ludopatia.
I pm li hanno infatti riconvocati a seguito di quanto propugnato dai tre della gioielleria: e cioè veridicità delle compravendite di orologi, consegna a ragazzini mandati dai calciatori, e inconsapevolezza dei sottostanti debiti di gioco contratti dai giocatori con Di Giacomo e Frizzera (avvalsisi della facoltà di non rispondere). Ma i gioiellieri - ora arrestati per l’accusa di riciclaggio, mentre la società ha subìto il sequestro di 1,3 milioni, e di 240.000 euro in contanti in negozio, inconciliabili con i soli 3.500 euro di pagamenti ufficiali in contanti su 5,1 milioni in 2 anni – sono stati smentiti dai giocatori. «Non ho mai scelto alcun orologio da acquistare, la gioielleria era solo per pagare il debito», dichiara Florenzi.
«Tolti tre orologi acquistati per davvero, gli altri bonifici erano solo un modo per saldare i debiti», afferma anche Fagioli nell’interrogatorio a distanza al quale ha partecipato il procuratore di Milano, Marcello Viola: «Quando raggiungevo una cifra di debito, ad esempio 50.000 euro, De Giacomo mi diceva di mandare i soldi alla gioielleria, e dopo qualche giorno sul telefono mi arrivava una fattura, più alto era il debito e più alto il valore dell’orologio come causale». Ed evoca invece «il gesto di un mio caro amico, Vlahovic, che, quando giocavo con la Juve, versò 100 mila euro per coprire i miei debiti senza acquistare alcun bene» in gioielleria. Del resto De Giacomo per i pm «faceva leva proprio sul chiaro pericolo professionale che per i calciatori rappresentava uno scandalo connesso alle scommesse sportive», e così «riusciva a ottenere quanto da lui preteso, con modalità avvertite come minacciose dai destinatari». Come nel caso di Raoul Bellanova, che le pressanti richieste avrebbero mandato «nel panico» stando a una chat con Fagioli".