Yo soy El Diego, l'autobiografia di Maradona: “Suggerii a Ferlaino i colpi di mercato e il Napoli diventò il club più grande: al mio arrivo scoprii il rischio B”

30.10.2020
15:30
Redazione

Maradona e i consigli a Ferlaino

Ultime calcio Napoli - Capitano del Napoli dei trionfi ma non solo. Anche ispiratore di quel magnifico progetto che Corrado Ferlaino fece diventare realtà dal 1985 con due dirigenti (l'esperto Italo Allodi e il giovane Pierpaolo Marino) e un allenatore (il promettente Ottavio Bianchi). «Sia stato il gioco o i risultati, marchiai a fuoco la società portandola ad essere rispettata», ha scritto Diego Armando Maradona nell'autobiografia Yo soy El Diego che l'edizione odierna de Il Mattino analizza, l'unica autorizzata dall'ex campione.

Maradona

Maradona era sbarcato a Napoli perché - confessa nell'autobiografia - «avevamo bisogno di un affare, con i numeri stavamo a zero». I dollari del contratto col Barça e degli accordi pubblicitari bruciati dalla Maradona Production, allora governata da Jorge Cyterszpiler. «Perché non andai alla Juve, al Milan, all'Inter? Perché l'unica squadra che fece un'offerta fu il Napoli». Di cui Diego niente sapeva. «Scoprii dopo il mio arrivo che aveva rischiato la retrocessione in serie B negli ultimi anni e infatti sembrava proprio una squadra di serie B: quanto soffrimmo al debutto in Coppa Italia contro un avversario di serie C». Ricorda il colloquio con Ferlaino e il primo suggerimento: Renica, il difensore della Sampdoria. Maradona disse al presidente «di comprare tre o quattro giocatori e vendere quelli che la gente fischia. Il suo termometro deve essere questo: quando io passo il pallone a qualcuno e lo fischiano, ciao. Altrimenti cerchi di vendermi perché io, così, non rimango».

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