Giovani talenti nel mondo - Scopriamo Benjamin Garrè, il mago del Manchester City che ricorda Ortega e Ronaldinho [VIDEO]

12.01.2019
13:20
Redazione

Continua a dare i suoi frutti l'attenzione al mercato giovanile del direttivo del Manchester City. Dopo aver ammirarato le doti dei vari Phil Foden, Brahim

Continua a dare i suoi frutti l'attenzione al mercato giovanile del direttivo del Manchester City. Dopo aver ammirarato le doti dei vari Phil Foden, Brahim Diaz, appena passato al Real Madrid per 17mln, e Jadon Sancho, prelevato in scadenza dal Borussia Dortmund, la primavera dei Citizens può vantarsi quest'anno di un trio d'attaccanti molto interessanti: parliamo di Benjamìn Garré, Nabil Touaizi, e Rabbi Matondo. Una sorta di "il buono, il brutto e il cattivo", o meglio ancora, lo stratega, il generale e il kamikaze. Oggi presentiamo il nipote di Oscar Alfredo "Il Mago" Garré, campione del mondo con l'albiceleste del 1986.

LA STORIA - Cresciuto a pane e calcio in una famiglia di footballisti e con qualche zio ancora in attività, Benjamìn si é inserito a 7 anni nelle giovanili del Velez. Nel 2015 inizia ad attirare le attenzioni europee raggiungendo il terzo posto con l'Argentina nel torneo Sub 15 tenutosi in Colombia. Seguito dalle due squadre di Manchester e dal Barcellona, sceglie il City nell'estate del 2016. Operazione non semplice che ha fatto rischiare lo stop del mercato al team di Guardiola per il regolamento sull'acquisizione dei minorenni extracomunitari. La vicenda si risolve grazie al doppio passaporto italo-argentino del ragazzo nato 18 anni fa a Buenos Aires. Durante il primo anno di inserimento tra le fila dei giovani inglesi, nel mese di febbraio arriva l'esordio nell' Under 17 della selezione argentina. Lo scorso anno sale nell'Under 23 del City realizzando 6 goal e 4 assist in 25 presenze. Quest'anno partecipa ad alcuni trofei estivi con la prima squadra, mentre nella Premier league 2 realizza fino ad ora 4 goal e 3 assit in 11 presenze.

LE CARATTERISTICHE - Benjamìn Garré é un'ala offensiva, stile regista avanzato. Possiede un'ottima visione di gioco e controllo di palla da grande giocatore. Ha un fisico esile, ed è il suo dribbling fulmineo a lasciare indietro i difensori avversari, e la capacità di accarezzare la sfera quell'attimo prima. A fare la differenza é la grande velocità di pensiero del giocatore che si esprime spesso nella giocata giusta per l'assist o per il giropalla. Dotato di un buon tiro, non eccelle nei colpi di testa, come è facile immaginare dalla sua statura di 1,71 m. In molte giocate ricorda Ariel "El Burrito" Ortega, con un pizzico di Ronaldinho prima maniera, no look e dribbling insoliti, ma con un fisico più esile, più basso e tutto mancino.

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Fonte : di Rosario Iuliano
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