IL GIORNO DOPO Eintracht-Napoli: il sombrero di Lozano, i due mattoni granitici e l'azione da cineteca

22.02.2023
15:10
Redazione

Il giorno dopo Eintracht Francoforte – Napoli. Dall'Italia all'Europa cambia poco. La musica è sempre la stessa. La sinfonia la suonano ancora una volta gli azzurri. Direttore di un'orchestra perfetta mister Spalletti che la prepara bene e la gestisce ancora meglio. Prevedibile il veemente inizio dei tedeschi. La squadra non sbanda affatto. Kim giganteggia in difesa e con grande spirito di sacrifico, gli esterni d'attacco si abbassano quasi sulla linea dei terzini. Ad ogni modo, la sensazione che la squadra possa sbandare, non la si percepisce mai.

Il giorno dopo Eintracht Francoforte – Napoli. Passata la sfuriata iniziale salgono in cattedra in tre centrocampisti del Napoli e i tedeschi non la vedono più. L’assenza di Mario Rui, penalizza un pochino Kvaratskhelia. I due sulla fascia sinistra hanno trovato un’intesa devastante per gli avversari. Olivera, chiamato a sostituire il portoghese, ha altre caratteristiche, disputerà comunque un’ottima gara. Il georgiano, malgrado fallisca un rigore, si rifarà nella ripresa con un assist sublime, una giocata da campione vero. Con il terzo occhio, si avvede del sopraggiungere di Di Lorenzo e il capitano, con un sinistro vellutato, la infilerà nell’angolino. Azione da standing ovation. Peccato che il pubblico tedesco non si sia dimostrato molto sportivo. Ha addirittura fischiato nell’occasione.

Il giorno dopo Eintracht Francoforte – Napoli. Lobotka trova la posizione giusta. E inizia a calamitare palloni da par suo. Zielinski cuce il gioco e si sacrifica tanto in profondi recuperi. Anguissa è semplicemente mostruoso, sembra che in campo ce ne siano due o tre: è ovunque. Sarà proprio lui ad innescare Kvaratskhelia per l’azione da cineteca che porterà al raddoppio. Il Napoli stenta a sinistra e allora si mette in moto Lozano sulla fascia opposta. Il Chucky ha deposto da tempo il sombrero e ha deciso che per la siesta ci sarà tempo. E anche per la tequila. E’ la scheggia impazzita e imprendibile della serata. Tre accelerate devastanti. Nella prima non è fortunato, colpisce il palo a portiere battuto. Osimhen recupera cinque metri in dieci metri al difensore che lo abbatte. Sacrosanto il rigore. Peccato per l’errore di Kvara. Seconda accelerazione e confeziona il vantaggio degli azzurri mandando in porta Osimhen con tutto il pallone. Sulla terza è poco attento il centravanti nigeriano che non riesce a posizionarsi dietro la linea del pallone. Peccato. Sarebbe stato il raddoppio in fotocopia.

Il giorno dopo Eintracht Francoforte – Napoli. Azzurri avanti all’intervallo. Ad inizio ripresa ci si aspetta la reazione dei tedeschi. Spalletti li brucia sul tempo. Sposta la squadra in avanti di almeno trenta metri. Il pressing è feroce. Gli avversari non mettono insieme tre passaggi di fila. Il Napoli prende a divertirsi e quando inizia a giocare così, diviene ingiocabile o quasi. La sacrosanta espulsione di Kolo Muani spegne del tutto le residue speranze dei tedeschi. Anguissa, Kvara e Di Lorenzo confezionano il capolavoro della magica notte di Champions e mettono due mattoni granitici sulla qualificazione ai quarti. E con un pochino di egoismo in meno e qualche scelta di passaggio migliore, i mattoni sarebbero potuti essere anche tre o quattro.

Il giorno dopo Eintracht Francoforte – Napoli. Al triplice fischio, è un’apoteosi. I tantissimi tifosi azzurri non smettono di cantare. Cantano sugli spalti. Sulle scale dello stadio. Nel piazzale antistante all’impianto sportivo e, cantando cantando, si avviano per il lunghissimo viaggio di ritorno. Gli altri sostenitori azzurri, quelli residenti in Germania, hanno impiegato meno tempo per far rientro a casa. Ma sicuramente stamattina si saranno presentati a lavoro a petto in fuori e magari con una sciarpa azzurra al collo. Il Napoli ha regalato ai suoi sostenitori un’altra notte magica. E anche in Champions, il sogno continua…

Stefano Napolitano

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