Il giorno dopo Inter-Napoli... il nuovo messaggio lanciato da Ospina e la Coppa salvagente

13.02.2020
10:30
Redazione
Il giorno dopo Inter- Napoli. Al minuto 57 della ripresa, dopo uno scambio con Di Lorenzo e dopo averne saltati un paio in dribling, Fabian Ruiz, dai sedici metri, si produce nel suo pezzo forte: un sinistro vellutato che squarcia l’umidità di San Siro e finisce la sua corsa all’incrocio dei pali. Una vera e propria perla, un raggio di luce che illumina la sua stagione sicuramente non all’altezza di quella scorsa.
 
Il giorno dopo Inter- Napoli. Il primo tempo era scivolato via tra sbadigli e noia. Chiaro l’imperativo di Conte e Gattuso: prima non prenderle. Giocare senza rischiare un’imbucata, un dribling, un cambio gioco, in attesa dell’errore dell’avversario. Invero, Maksimovic in un paio di occasioni è andato a vuoto e Lautaro è scappato via. Hanno rimediato i compagni. Qualche brivido, l’ha procurato anche Ospina, che da buon portiere colombiano, sarà cresciuto con il poster di Renè Higuita nella sua stanzetta da adolescente e che non butta mai via un pallone neanche sotto tortura e minacce tra gli improperi e gli attacchi cardiaci dei tifosi del Napoli.
 
Il giorno dopo Inter- Napoli. Poco prima dell’inizio, Gattuso apprende che dovrà fare a meno di insigne. Al suo posto, Elmas. Il macedone viene dirottato a sinistra. Nella zona nevralgica del campo, il mister preferisce tenersi Zielinski, per le doti di palleggio, gli inserimenti senza palla e per il tiro dalla distanza. Evidentemente Politano non gli avrebbe dato garanzia di copertura; Lozano avrebbe continuato a correre avanti e indietro come un forsennato senza concludere nulla come, purtroppo, ci ha abituato dall’inizio di questa stagione e Mertens su quella fascia, con l’inserimento di Milik al centro dell’attacco, non sarebbe stata una buona idea. Perché, saggiamente, il mister, di andare a fare una gara d’attacco in quel di Milano, contro un’Inter reduce dalla vittoria nel derby e fresca di primo posto in classifica, non ci avrà proprio pensato.
 
Il giorno dopo Inter- Napoli. Baricentro basso, linee strette, Demme che corre per cinque e raddoppia su tutti. Mertens sacrificato in marcatura su Brozovic. Mario Rui che non affonda mai sull’out di competenza e lo stesso Di Lorenzo limita al minimo le sue incursioni. Per fortuna accompagnerà l’azione del vantaggio scambiando con Fabian Ruiz. Schierati in questo modo, gli azzurri rischiano poco e niente e, anzi, negli attimi finali della prima frazione, Mertens serve con i giri giusti l’accorrente Zielinski che a tu per tu con Padelli, avrebbe sicuramente potuto fare meglio. Anche restituire il pallone al belga.
 
Il giorno dopo Inter- Napoli. Ripresa sulla falsa riga della prima frazione. Poi arriva il vantaggio e gli azzurri serrano ancora di più i ranghi. Gatttuso inserisce forze fresche per andare a pressare tutti. Si rivede anche Allan. Demme diviene il terzo centrale. E anche Ospina, udite udite, inizia a calciare via qualche pallone. Il Napoli porta a casa una vittoria di prestigio e mette un mattoncino importante sull’accesso alla finale.
 
Il giorno dopo Inter- Napoli. Senza mezze misure il rendimento del Napoli di Gattuso. Undici gare, sei vittorie e cinque sconfitte. Ha ragione il mister quando parla di una squadra assolutamente non ancora guarita. Ieri, tatticamente l’ha impostata molto bene. Viene da pensare che dopo un lungo giro certi sistemi di gioco poi ritornano. Dopo essere passati da Benitez fino a Sarri, quello di ieri sera è apparso più il Napoli dell’ultimo periodo di Mazzarri. Difesa e contropiede, raccolti e pronti a ripartire. Il fine giustifica i mezzi. La Coppa Italia resta l'unico reale obiettivo di una stagione che altrimenti resterebbe anonima e la peggiore dell'era De Laurentis.


 

Fonte : Stefano Napolitano
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