IL GIORNO DOPO Inter-Napoli: la strana legge della fisica, l'errore da scuola calcio ed il coefficiente di difficoltà elevatissimo

22.11.2021
18:10
Redazione

Il giorno dopo Inter – Napoli. Alla tredicesima giornata, arriva la prima sconfitta della stagione. E’ una sconfitta amara, specialmente se si riavvolge il nastro della partita dai minuti finali. E precisamente dall’ingresso in campo, quanto mai tardivo, di Mertens. Il belga ha di fatto cambiato l’inerzia dell’incontro e, se non avesse calciato in curva il pallone servitogli da Anguissa, avrebbe cambiato anche il risultato finale.

Il giorno dopo Inter – Napoli. Buono l’approccio alla gara. Squadra che mostra personalità. La perla all’incrocio di Zielinski che calcia di esterno destro un pallone proveniente dalla sua sinistra, coefficiente di difficoltà elevatissimo, ha fatto sognare i tantissimi napoletani al seguito della squadra. La reazione dei nerazzurri è quella di alzare il baricentro. Il pari arriva su rigore per una sfortunata deviazione di Koulibaly. Per il raddoppio ancora una palla da fermo. Un angolo nei minuti finali del primo tempo che scaturisce da una palla persa in uscita. Inutile cercare quella uscita. Manca un giro di lancette all'intervallo. Certe situazioni bisognerebbe leggerle. La palla in orizzontale di Di Lorenzo è un errore da scuola calcio. Andare al riposo sul risultato di parità sarebbe stata tutta un’altra cosa.

Il giorno dopo Inter – Napoli. Ci provano gli azzurri nella ripresa. Al termine di una lunga manovra, mandano Fabian Ruiz al tiro. Dal rimpallo, nasce il contropiede nerazzurro che spedisce in goal Lautaro. Gli uomini di Spalletti accusano il colpo. La scossa arriva con l’ingresso in campo di Mertens. Inutile o quasi quello di Elmas, anche perché Lozano stava continuando a puntare e a superare Perisic sulla sua fascia di competenza.

Il giorno dopo Inter – Napoli. Si spengono le luci su Milano. Non si spegne il Napoli malgrado la prima sconfitta della stagione. La carica suonata da Mertens su di un campo storicamente difficile, lascia ben sperare. La squadra ci ha creduto fino al minuto 98. E non si racconta di un meritato pareggio solo perché, il colpo di testa di Mario Rui, per una strana legge della fisica, dopo la gran parata di Handanovic, è andato a danzare sulla parte alta della traversa. Lasciano ben sperare per il futuro le tante occasioni e tutte costruite attraverso la manovra. Nessun pallone gettato a caso nei sedici metri avversari. Dove, è giusto ricordare, il Napoli ha dovuto fare a meno di Oshimen uscito malconcio da uno scontro di gioco. Un’operazione e un lungo stop attendono l’attaccante.

Stefano Napolitano

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