IL GIORNO DOPO Juventus-Napoli... il fattore decisivo, l'unghia del piede di Bonucci e quel pizzico di sfrontatezza mancato

14.02.2016
14:00
Redazione

Il giorno dopo Juventus – Napoli. E’ un giorno triste. Si è perso come spesso si era sognato di vincere a Torino, con un tiro deviato negli ultimi minuti. Peccato. Certe gare si vincono anche con un pizzico di fortuna. Al Napoli è mancata.

Il giorno dopo Juventus – Napoli. L’attesa della città era stata di quelle spasmodiche. L’incontro era iniziato all’indomani dell’affermazione sul Carpi. Un’intera settimana in cui, in ogni luogo, non si è parlato d’altro. L’affetto di un popolo a caccia di un sogno lo si è percepito ovunque. Fino alla partenza della squadra alla volta di Torino accompagnata a Capodichino da migliaia di tifosi tra bandiere, cori e striscioni. 

Il giorno dopo Juventus – Napoli. Gli azzurri arrivano all’appuntamento da primi della classe. Per la prima volta, dopo anni, i bianconeri per la corsa al titolo hanno una rivale seria. Che non molla. E ne sono consapevoli. Le dichiarazioni del capitano Buffon alla vigilia ne sono la prova più evidente. Primo non perdere. E anche questa la dice lunga.

Il giorno dopo Juventus – Napoli. Sarri all’appuntamento ci arriva con i migliori tutti disponibili. Allegri ha perso pezzi importanti nelle ultime settimane. Ma i bianconeri hanno panchina importante e non ne risentiranno più di tanto. E questa della rosa ampia potrebbe risultare un fattore decisivo in questo finale di stagione.

Il giorno dopo Juventus – Napoli.Pronti via e il Napoli sembra voler fare sul serio il suo solito gioco. Pressing alto per provare a rubare palla con i bianconeri in uscita. Allan appare subito tra i più in palla. Jorginho, seppur sbaglierà qualche appoggio, è sempre prontissimo a chiudere sulle diagonali di passaggio degli uomini di Allegri. In fase di copertura Callejon e Insigne si sacrificheranno tantissimo. Questo farà pagar dazio alla manovra offensiva. Higuain si ritroverà spesso da solo chiuso nella morsa dei due centrali di difesa. Si libererà una sola volta. L’unghia del piede di Bonucci gli negherà la gioia del goal. 

Il giorno dopo Juventus – Napoli. Nella ripresa stesso canovaccio. Squadre cortissime. Tantissimi passaggi di copertura. Entrambi i portieri spesso coinvolti a giocare il pallone. E con il passare dei minuti, la paura di subire lo svantaggio ha iniziato a serpeggiare in campo. Allegri infila anche un altro difensore e richiama Dybala. Poi, nei minuti finali, l’unico vero errore di valutazione di Koulibaly. Esce alto a caccia di Zaza. Lascia spazio e campo all’ex Sassuolo che calcia. Un tiro senza pretese che, deviato da Albiol, castiga Reina e condanna il Napoli. Peccato. Non doveva finire così.

Il giorno dopo Juventus – Napoli. Gli uomini di Sarri non escono affatto ridimensionati dallo scontro diretto. Fino a quando hanno potuto, hanno provato a fare la loro gara tenendo benissimo il campo e concedendo pochissimo ai bianconeri. Forse nel finale, con la Juventus senza i centrali difensivi titolari e palesemente con il fiato corto, avrebbero potuto osare qualcosa di più. Ma a quel punto il cronometro giocava a favore degli uomini di Sarri e il pari sembrava nell’aria. E forse anche la classifica ha finito per condizionare la gara. Forse, ma manca la controprova, se il Napoli fosse arrivato a Torino sotto in classifica, di cinque – sei punti, avremmo assistito ad un pizzico di sfrontatezza in più quella che poi ha fatto le fortune di questa squadra quest’anno.

Il giorno dopo Juventus – Napoli. Si racconta di una partita tatticamente così ben preparata che lo spettacolo è andato a farsi benedire. Con zero tiri nello specchio. Zero parate. E zero a zero doveva finire. E’ andata come è andata. Ma nulla è perduto. Restano 13 finali e 39 punti in palio. E un sogno ancora vivo. Oggi almeno quanto ieri. E i tremila e passa che hanno accolto gli azzurri in piena notte a Capodichino stanno a testimoniarlo. Hanno invitato la squadra a non mollare. E la squadra non mollerà, forte di un gioco e della consapevolezza di potersela giocare fino all’ultimo minuto dell’ultima giornata. 

Stefano Napolitano

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