IL GIORNO DOPO LA SEDICESIMA GIORNATA - Il palo 'salvaRafael', i sediolini rossi colpiscono De Laurentiis, i pescatori esperti di...Fideleff e non Dybala!

19.12.2014
13:30
Redazione

Il giorno dopo Napoli – Parma, si anticipa al giovedì, gli azzurri sono attesi dalla finalissima di supercoppa lunedì prossimo. Un trofeo che potrebbe dare un senso a questo inizio di stagione. Fuori dalla Champions e dalla lotta scudetto, il campionato degli uomini di Benitez  lascerà il segno solo se si centrerà la qualificazione per la prossima Champions League che, inutile girarci intorno, finirà per condizionare le strategie societarie per la prossima stagione. Se non si incassa, non si compra. Scorso mercato docet.

Il giorno dopo Napoli – Parma, gli azzurri tornano in campo dopo la pessima prestazione di Milano e reduci da appena tre punti messi insieme nelle ultime quattro gare. Gli emiliani, malinconicamente ultimi in classifica, peggior difesa del campionato e ben 12 sconfitte in 15 gare, sono l’avversario giusto per far tornare il Napoli alla vittoria. Per farlo, Benitez si affida a Britos e Henrique coppia centrale e a Zapata terminale d’attacco. A centrocampo coppia Lopez Gargano. Poca qualità, ma questo passa il convento. Chi ancora continua a dire che il Napoli abbia qualità deve davvero avere un concetto astruso del termine.

Il giorno dopo Napoli – Parma gli azzurri dominano la prima frazione, Zapata prima e Mertens poi confezionano il doppio vantaggio. Intorno alla mezz’ora Britos da due passi si divora il terzo goal. Nella ripresa Lodi rischia di riaprire una partita chiusa, la base del palo salva Rafael. La gara poi scivola via senza ulteriori sussulti. Il ritmo cala ulteriormente e le sostituzioni servono solo a far riposare chi esce. Era una partita da vincere e il Napoli la vince. Gli azzurri ritrovano i tre punti dopo cinque turni e in attesa delle gare della domenica, tornano al terzo posto. Terzi per due giorni. Al momento ci si deve accontentare di questo. 

Il giorno dopo Napoli – Parma, è stata anche la settimana delle polemiche e delle tante dichiarazioni. La sconfitta contro il Milan ha lasciato il segno. La società si è fatta sentire. Prima ha ordinato il ritiro, poi ci ha ripensato. Il Presidente ha provato a scuotere l’ambiente a modo suo. Infelici un paio di dichiarazioni: ha dato del piangioni ai tifosi. Li ha esortati a tornare allo stadio. Quel muro di sediolini rossi deve aver lasciato il segno sia  negli occhi che nel portafogli.

Il giorno dopo Napoli – Parma, effettivamente che tristezza il S.Paolo deserto specialmente nella gara contro lo Slovan Bratislava. Però, proprio il Presidente ha sempre parlato di spettacolarizzazione del gioco del calcio. Evidentemente, lo spettacolo, al momento, non è di gradimento per molti sostenitori azzurri. Onore ai pochi presenti. Ma assenti ampiamente giustificati. Le tante promesse e i pochi fatti estivi, hanno fatto il resto. Bisognava fare il “salto di qualità”, l’hanno fatto solo i tifosi. Per completezza di informazione, va ricordato che negli anni di serie C e serie B, i tifosi hanno sempre riempito il S.Paolo e gli stadi d’Italia concedendo ampia fiducia alla proprietà a scatola chiusa. I problemi, sono iniziati, quando la scatola si è aperta.  

Il giorno dopo Napoli – Parma, il Presidente ha parlato anche di mercato. Tra le altre cose, anche una dichiarazione su Dybala, talentuoso ’93 del Palermo. Ha escluso un suo ingaggio. Impensabile svenare le casse della Società per arricchire Zamparini. E ci può stare. “ Grazie al lavoro del nostro scouting, pescheremo anche noi in Sud America altri Dybala”. E anche questo ci può stare. Peccato che in questi anni, si siano pescati i vari Fideleff, Navarro, Vargas, Chavez, ecc. appare evidente che la pesca non è andata bene. Forse sarebbe il caso di affidarsi a pescatori più esperti.

Il giorno dopo Napoli – Parma già inizia il conto alla rovescia per la gara di Doha. Inutile dire che servirà un altro Napoli. Magari cinico, forse operaio, certamente volenteroso e voglioso di portare a casa un trofeo. Benitez, meno allegro e scanzonato rispetto alla scorsa stagione, parlerà di meno con il cuscino e forse rileggerà i tanti appunti presi. Poco importa. L’importante è che scenda in campo una squadra determinata e che lasci tutto sul terreno di gioco. Fino all’ultima stilla di sudore. Perché una coppa è sempre una coppa e conquistarla contro la Juventus, vale anche di più.

Stefano Napolitano

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