Il giorno dopo Liverpool-Napoli...La prova d'orgoglio ed il messaggio da ascoltare per gennaio

28.11.2019
12:10
Redazione

Riflessioni su Liverpool-Napoli

Ultime calcio - Il giorno dopo Liverpool – Napoli. Gli azzurri escono indenni da Anfield e nessuno o quasi, considerato il momento non solo tecnico della squadra, ci avrebbe scommesso. Ancelotti, massacrato dalla critica per il perenne e continuo turn over, cambia ancora. In tanti a lamentarsi di un centrocampo leggero e che non assicura copertura, lui spiazza tutti e infila dentro un difensore in più. Difesa a tre di mazzarriana memoria, con i tre centrali a giganteggiare su tutti i palloni alti. In teoria, ma molto in teoria, la presenza dei tre avrebbe dovuto liberare da eccessivi compiti di copertura Di Lorenzo e Mario Rui. Di fatto i due laterali hanno finito per giocare sulla linea dei tre schiacciati dalla perenne pressione dei Reds.

Il giorno dopo Liverpool – Napoli. Per gli uomini di Ancelotti, possesso palla nullo o quasi, ma alla prima vera occasione si ritrovano in vantaggio. Lungo lancio per Mertens che elude il fuorigioco, osserva il pallone rimbalzare, non lo tocca mai, guarda negli occhi il fortissimo Alisson e lo fulmina con un diagonale perfetto. Esplodono di gioia i quasi duemila napoletani al seguito, anche loro assoluti protagonisti della notte di Liverpool. Mai in silenzio in uno stadio che incute timore solo a guardarlo.

Il giorno dopo Liverpool – Napoli. Inizia poi una partita d’altri tempi. Tutti dietro la linea del pallone, attaccanti compresi. La mentalità del Trap e del compianto Nereo Rocco, si impossessano del Napoli che finalmente giocherà stretto e racchiuso in trenta metri. Considerata l’importanza del risultato, è un dettaglio che si sia trattato degli ultimi trenta metri a ridosso di Meret. I tre centrali hanno dominato i propri sedici metri e, nel finale, il mister ha mandato a saltare dentro anche Llorente, perchè quattro è meglio di tre.

Il giorno dopo Liverpool – Napoli. Critica e tifosi non chiedevano altro che una prova d’orgoglio. E prova d’orgoglio e sacrificio è stata. Continua a migliorare il rendimento di Koulibaly, i polmoni di Allan hanno ripreso a funzionare. Bene Manolas e Maksimovic che non hanno mai superato la metà campo se non sui calci d’angolo a favore. Piccoli ma costanti i progressi di Lozano. Ma tutti, dal primo all’ultimo, hanno dato tutto quello che avevano. Critica e tifosi una risposta l’hanno avuta, ora tocca ad altri darla. La rosa sarà pure lunga, ma l’organico è carente in molti ruoli chiave. A gennaio urge intervenire. Si è sottovalutata fin troppo la contemporanea assenza di Ghoulam e Mario Rui. E chi è stato proposto in quel ruolo non è proponibile. Serviva e serve ancora un attaccante. Milik si ferma troppo spesso e Llorente non ha più di venti minuti nelle gambe.

Il giorno dopo Liverpool – Napoli. Di certo una rondine non fa primavera, ma un’imbarcata avrebbe procurato un inverno se non un inferno. Con un pizzico di attenzione in più, gli azzurri avrebbero anche potuto fare bottino pieno. Difendere a zona sui calci d’angolo ha i suoi vantaggi, ma il non trascurabile svantaggio che i migliori saltatori avversari vanno a posizionarsi nella zona dei più bassini. E così è stato.

Il giorno dopo Liverpool – Napoli. Il pari di Anfiel spalanca o quasi le porte della qualificazione agli ottavi di Champions. Ci sarà da disfarsi del modesto Genk, fanalino di coda del girone con un solo punto conquistato proprio contro il Napoli e che ha subito la bellezza di sedici goal in cinque gare. Quel pari in terra belga grida ancora rammarico. A Milik bastarono 45 minuti per divorarsi l’impossibile.

Il giorno dopo Liverpool – Napoli. Domenica azzurri di nuovo in campo. Ritorna il campionato. Occorrerà lo stesso spirito, la stessa voglia e la stessa determinazione. La classifica è mortificante. Urge risalire.

Fonte : di Stefano Napolitano
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