Il giorno dopo Milan-Napoli...Gli ottimisti sfegatati, la bomba esplosa ed il niente di Ancelotti

24.11.2019
15:30
Redazione

Il giorno dopo Milan-Napoli: editoriale dopo il pari degli azzurri a San Siro

Il giorno dopo Milan - Napoli.  Una partita, un punto, una prestazione che non mettono e non tolgono niente.  Gli ottimisti sfegatati,  su quali basi sarebbe curioso saperlo,  si erano detti convinti che a Milano ci sarebbe stata la mitica svolta. Invece, assolutamente niente di nuovo: l'ennesima formazione nuova,  la solita mezza dozzina di giocatori fuori ruolo,  la solita assenza di idee ed organizzazione.  In sostanza,  il solito Napoli da due mesi a questa parte.

Il giorno dopo Milan - Napoli.  Contro una formazione falcidiata da infortuni e squalifiche e in piena crisi di risultati – sette sconfitte in dodici gare - gli azzurri non vanno oltre un pari senza infamia e senza lode. Eppure il Napoli più per caso che per altro,  si era anche ritrovato in vantaggio. Un gran bel tiro di insigne finiva la sua corsa sul montante,  lesto Lozano a ribadire in rete di testa. 

Il giorno dopo Milan - Napoli.  Cinque minuti,  non un secondo in più è durato il vantaggio.  Dal limite Bonaventura ha fulminato Meret e siglato l'uno a uno che ha resistito fino al 94'. Per il resto una buona occasione per Insigne.   Un Allan in crescita.  Una infinita serie di lanci lunghi di Maksimovic inguardabili e la totale assenza di idee. Le sostituzioni, non hanno cambiato di un niente l’andamento della partita e il salomonico pareggio è la logica conseguenza di due formazioni che avevano una gran paura di perdere.

Il giorno dopo Milan - Napoli. Dichiarazioni della proprietà, ritiro rifiutato dai calciatori, minacce più o meno velate da una parte e dall’altra, contano fino ad un certo punto. La “ bomba” è scoppiata all’indomani della gara con il Salisburgo. Ma il Napoli sono mesi che gioca malissimo e non certo da dopo la partita di Champions. Le bombe non scoppiano mai per caso e all’improvviso. E ‘ inutile negare che ci sono incomprensioni tra il tecnico e la Società dallo scorso ritiro. Il cambio modulo era uno dei cambiamenti che voleva apportare l’allenatore quest’anno. Nel ruolo di trequartista, in quel di Dimaro, ha provato a lungo Verdi, in attesa che ne arrivasse uno migliore. Alla fine sappiamo come è andata. Il trequartista non è arrivato e anche Verdi è andato via. I giocatori bravi li reclamavano tutti, non solo l’allenatore; ma anche gli attuali elementi della rosa. E Mertens se ne fece portavoce. Lo scorso mercato ha consegnato al tecnico la solita rosa incompleta in più reparti. Una costante di ogni mercato del Napoli. Incompleta è apparsa anche la Società in alcuni ruoli chiave che avrebbero potuto mediare questa incresciosa situazione. Duole ammetterlo, ma il mercato dell’Inter è quello che avrebbe dovuto fare il Napoli nell’ultimo triennio: pochi giocatori, ma forti, forti per davvero nei ruoli palesemente ricoperti da elementi non all’altezza. E invece, ogni mercato estivo, mai un colpo ad effetto, mai un elemento capace di spostare gli equilibri. Morale, da anni sono sempre gli stessi a tirare la carretta.

Il giorno dopo Milan - Napoli. Come se non bastasse Ancelotti del suo ci ha messo poco e niente. Un pizzico di sfortuna, qualche infortunio di troppo e qualche svista arbitrale hanno fatto il resto. Così si spiega la distanza siderale degli azzurri dal vertice della classifica dopo appena tredici partite. La situazione è tutt’altro che allegra. E dall’esterno si percepisce una gran confusione da parte di tutti: Società, allenatore e giocatori. Venirne fuori non sarà facile.

Fonte : di Stefano Napolitano
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