Il giorno dopo Napoli-Bologna... mercato da due punti più delle neopromosse e il valore non aggiunto Ancelotti

02.12.2019
10:53
Redazione

Giorno dopo Napoli-Bologna

Ultimissime Calcio NapoliIl giorno dopo Napoli – Bologna. Resta deluso chi si attendeva continuità di prestazione dopo la prova di Liverpool. Gli azzurri riescono nella non facile impresa di farsi rimontare dal Bologna, reduce da un punto nelle ultime quattro partite. All’indomani della gara di Champions, fummo, purtroppo, buoni profeti: una rondine non fa primavera. Il Napoli giocò stretto e chiuso negli ultimi trenta metri. Palla avanti e pedalare. Molto più semplice. Il problema nasce quando si tratta di dover produrre calcio. Il giorno dopo Napoli – Bologna. Anche ieri, per l’ennesima volta in stagione, formazione ancora stravolta. Maksimovic è tornato utilissimo in fase difensiva a Liverpool, ma riproporlo ieri in una gara in casa, da vincere assolutamente, in una difesa a tre contro il Bologna che ha schierato una sola punta di ruolo, il quasi 38enne Palacio, resta uno dei misteri di questa gestione del mister al suo secondo anno al Napoli.

Il giorno dopo Napoli – Bologna. Di Lorenzo è stato dirottato a sinistra dove rende la metà della metà. Morale, nessuno dei due terzini è stato messo nelle condizioni di fluidificare e accompagnare la manovra offensiva che, appare sempre più evidente, è lasciata al caso e alle giocate dei singoli. Come il vantaggio di ieri nato da una giocata di Insigne. L’assenza di Allan si è fatta sentire eccome. In rosa non esiste sostituto e questo si sapeva. La squadra è apparsa ancora una volta senza equilibrio. Tatticamente sempre sbilanciata e lunga. L’unico che, per anni, ha garantito equilibrio, Callejon, è rimasto tutta la gara comodamente seduto in panchina. Come se non bastasse, panchina iniziale anche per Mertens, l’unico che la butti dentro con continuità. Panchina anche per i due mancini naturali, Luperto e Mario Rui. A loro è stato preferito un Di Lorenzo fuori ruolo.

Il giorno dopo Napoli – Bologna. I numeri sono impietosi. Squadra che non riesce più a vincere, che subisce almeno un goal a partita. Bisogna andare indietro di dieci anni per trovare il Napoli con appena 20 punti in classifica dopo 14 partite. Manovra offensiva inesistente e il continuo cambiare formazione, non ha certo aiutato a creare amalgama e intesa. Alla 14esima giornata si ha l’impressione che si stia ancora a sperimentare. Ai giocatori servono idee chiare e continuità di ruolo. Polemiche interne, lettere e letterine, il solito mercato lacunoso hanno fatto il resto. Mancano, da anni ormai, un centravanti vero, un centrocampista di spessore e un paio di laterali. In rosa ci sono più portieri che mediani e questo dice tutto. Ma per i soliti difensori dell’indifendibile è stato un mercato eccezionale. Un mercato da dieci per avere due punti in più del neopromosso Verona e sei in più del Lecce.

Il giorno dopo Napoli – Bologna. La squadra, almeno in campionato, appare in caduta libera. Urgono rimedi forti e drastici. Le responsabilità di questa incresciosa situazione, sono da ascrivere a tutti. Dalla Società ai calciatori, passando per l’allenatore fino agli inguaribili ottimisti che avevano pronosticato una stagione da vertice; su quali basi, sinceramente, non ci è dato di saperlo. Sarebbe opportuno che ci delucidassero. Una rosa palesemente incompleta non poteva offrire alcuna garanzia. E lo stesso mister, al momento, non si è affatto rilevato un valore aggiunto.

Fonte : di Stefano Napolitano
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