IL GIORNO DOPO Napoli-Fiorentina: spazio a chi ha più benzina, i piani scombussolati di Spalletti e l'inesperto giustificato

11.04.2022
15:50
Redazione

Il Napoli di Spalletti cade in casa per 2-3 contro la Fiorentina

Il giorno dopo Napoli-Fiorentina. Pessima la Domenica delle Palme che trascorrono i tifosi azzurri. Dopo la sconfitta casalinga conto il Milan, il morale era a terra. Ma gli uomini di Spalletti hanno poi sbancato due campi storicamente ostici, Verona e Bergamo e nel mezzo la vittoria casalinga contro l’Udinese e si sono rilanciati al vertice della classifica. Ieri, l’ennesima prova del nove, miseramente fallita. Poco contano i discorsi sulla mentalità, l’esperienza e la sindrome delle partite importanti. Ieri il Napoli è caduto al cospetto della Fiorentina, perché in tanti non hanno giocato alla loro altezza e, come i giocatori sbagliano le partite, così può capitare anche agli allenatori. E ieri, anche Spalletti, ci ha messo del suo.

Il giorno dopo Napoli-Fiorentina. Squalificato a Bergamo e splendidamente rimpiazzato da Juan Jesus, ottima la sua stagione, Rrahmani, malgrado reduce da una brutta influenza, gli viene preferito. Ottima anche la stagione del kosovaro, ma ieri non ne ha indovinata una: corta e centrale la sua respinta di testa in occasione del primo vantaggio viola e non contento, nella ripresa, si avventura in un dribling inutile e senza senso. Perde palla e la Fiorentina infila il terzo. Dopo l’ottimo debutto a Bergamo, anche il giovane Zanoli ci mette del suo: si gira, cosa che un difensore non dovrebbe mai fare, il pallone gli passa tra le gambe e un tiro non certo irresistibile di Ikone si trasforma in un diagonale velenoso. Giustificato, in quanto inesperto.

Il giorno dopo Napoli-Fiorentina. La squalifica di Anguissa, ha certamente scombussolato i piani di Spalletti. Di nuovo Fabian e Zielinski insieme con Lobotka a fare il terzo di centrocampo. I primi due, purtroppo, da più di un mese trotterellano per il campo e gli uomini di Italiano nella zona nevralgica, hanno fatto il bello e il cattivo tempo. Sotto di una rete all’intervallo, Spalletti ha provato a correre ai ripari. Fuori Politano che si è divorato un goal dopo pochi minuti dall’inizio e dentro Lozano. Dopo pochi minuti, dentro anche Mertens per Fabian che ad inizio gara a porta spalancata e con il pallone sul suo piede, ha scaricato all’indietro per un compagno che ha visto solo lui. A Ciro sono bastati pochi giri di lancette per raddrizzare la gara. Calcia nell’angolino una gran palla a rimorchio di Osimhen facendo sembrare facilissimo un tiro con un gran coefficiente di difficoltà. A quel punto, urgeva riequilibrare la squadra, rimasta di fatto con un solo centrocampista, Lobotka. Zielinski era sempre impegnato nella sua passeggiata sul prato verde. Un Demme, un Elmas in mediana per dare un senso al centrocampo, ma niente. E nella prateria centrale, i viola si sono infilati a loro piacimento. Il gran goal nel finale di Osimhen ha riacceso le speranze, il triplice fischio di Mariani le ha spente del tutto.

Il giorno dopo Napoli-Fiorentina. A questo punto della stagione, spazio a chi ha più benzina. Si trovi un sistema per tenere in campo Mertens dal primo minuto. Il belga entra ed esce dall’area. Cuce il gioco che, altrimenti, si riduce palla lunga a cercare Osimhen con nessuno a rimorchio perchè i laterali sono impegnati a fare i terzini e Fabian e Zielinski non ne hanno più. Con quella di ieri, fanno cinque sconfitte casalinghe, sarebbero bastati cinque pareggi. In serata rallenta ancora anche il Milan. Mancano 18 punti. Mollare sarebbe un delitto.

Stefano Napolitano

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