IL GIORNO DOPO Napoli-Juventus: il pestone inutile, il punto di svolta e la girata volante

04.03.2024
16:10
Redazione

Il giorno dopo Napoli-Juventus è sempre un bel giorno quando si riesce a superare la squadra bianconera. E con quella di ieri, sono cinque le vittorie consecutive in casa contro i mai “simpatici” juventini. Presto per dare un giudizio definitivo, di certo, la goleada contro il Sassuolo ha innescato fiducia, buon umore e fatto ritrovare la consapevolezza di essere una squadra forte. Forse tardi per agganciare una posizione di prestigio in classifica. Una cosa appare sicura: la parentesi Mazzarri, con tutto il rispetto per l’uomo e il tecnico, la si poteva pure evitare: si è perso tempo e punti.

Il giorno dopo Napoli-Juventus. Calzona ha semplicemente messo i giocatori giusti al posto giusto. Il rientro di Osimhen l’ha certamente aiutato. Ieri meno protagonista del solito, ma determinate nell’azione del rigore. L’ha poi sbagliato. Ma nel bene e nel male è sicuramente un protagonista e un trascinatore. Senza un finalizzatore di razza, le gare difficilmente si vincono. Anche perché il calcio, alla fine è molto semplice: vince chi segna e dentro bisogna saperla buttare.

Il giorno dopo Napoli-Juventus. Gli azzurri il campo l’hanno tenuto molto bene. Calzona ha preferito Olivera a Mario Rui per tamponare Chiesa. Allegri l’ha in pratica schierato a uomo su Lobotka che spesso l’ha portato fuori posizione. E meno male. Nelle poche volte che si sono affrontati, Olivera l’ha sofferto. Anche in occasione del momentaneo pari, gli ha concesso tanto, troppo spazio. L’ex viola, ha avuto il tempo per caricare e mirare. Non esiste. A dieci minuti dal termine stava per sfumare la vittoria e vanificare la girata volante di Kvaratskhelia che sul finire della prima frazione aveva portato avanti gli azzurri.

Il giorno dopo Napoli-Juventus. E sarebbe stato un peccato. Fino a quel momento il Napoli aveva difeso bene, con il fraseggio e il possesso fatto con cognizione di causa e tenuto lontano da Meret gli avanti di allegri che si, hanno avuto le loro occasioni, ma a riguardarle bene, tutte nate da mischie fortuite o da errori individuali di qualche giocatore azzurro.  Il legno colpito da Vlahovic, colpevolmente scappato alle spalle della difesa azzurra, ha forse segnato il punto di svolta. La ruota ha ripreso a girare.

Il giorno dopo Napoli-Juventus. Il pestone di Nonge tanto chiaro quanto inutile, ha permesso al Napoli di mettere di nuovo la freccia e superare i bianconeri. Osimhen si è fatto ipnotizzare da Szczesny ma come un falco, sul pallone, è piombato Raspadori, ha aperto il piattone e ha incastrato il pallone sotto l’incrocio dei pali. Felice come una Pasqua, con quella sua faccia da bambino è corso impazzito sotto la curva e tutta la curva è sembrata correre verso di lui. Tre punti pesantissimi che tengono viva la speranza di una rimonta che fino a qualche settimana addietro sembrava impossibile. Avanti così.

Stefano Napolitano

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